«Potrebbe averlo trasportato sulla carriola». È quanto ha detto il consulente dell’accusa, l'anatomopatologo, rispondendo alle domande del PM nel processo per l'omicidio di Severino Viora.: «Le macchie che si sono formate sul corpo - ha spiegato l’esperto - sono compatibili con il trasporto su una carriola. Sicuramente una donna come l’imputata lo poteva mettere sulla carriola anche se un peso morto non è maneggevole. In ogni caso non è affatto impossibile, solo complicato e dipende anche dal tempo che uno ha a disposizione»”.
Prosegue il processo a carico di Assunta Casella, la donna accusata di aver ucciso il marito.
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Il corpo diell'uomo venne ritrovato in un noccioleto a Paroldo, vicino a casa, l’8 giugno 2016. Per l'accusa, la donna avrebbe agito nella notte fra il 7 e l’8 giugno per spostare il cadavere dove venne ritrovato: il cadavere venne nascosto sotto una legnaia vicina alla casa, per questo motivo chi fece le ricerche il giorno prima del ritrovamento non vide nulla nel noccioleto.
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I medici hanno confermato quanto già emerso fin dalle prime indagini: l'uomo sarebbe stato narcotizzato e poi soffocato. "Morte per asfissia": Un maresciallo dei carabinieri ha confermato che nella stufa, in casa, venne ritrovata la confezione di carta di un sonnifero, lo Zolpidem. «Una compressa - ha confermato il consulente - che si può sciogliere in 10 minuti in un bicchiere d’acqua».Prossima udienza delle Corte d’Assise, venerdì 28 aprile.