TRAMA
Samuel trascorre una vita disimpegnata tra feste, ragazze e divertimento in una località turistica nel sud della Francia, finchè un giorno ricompare Kristin, la fiamma di un’avventura precedente che gli abbandona la piccola Gloria dicendogli che è sua figlia e con una scusa fugge via. Samuel non pronto a questa responsabilità, decide di andare a Londra in cerca di Kristin per ridargli la bambina, lei però sembra essere scomparsa nel nulla. Dopo 8 anni troviamo Samuel, adattatosi al ruolo di padre e Gloria ormai cresciuta vivere affiatati in un quartiere londinese, ma l’equilibrio stabilitosi sta per rompersi.
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Una volta tanto è il cinema francese che prende in prestito un’opera da un altro paese, dopo aver generato film come Giù al nord, La cena dei cretini e Cena tra amici, che hanno sbancato in patria e poi riadattati rinvigorito le casse del mercato cinematografico estero (soprattutto quello italiano), questo scambio internazionale di idee ha ora portato in Francia il lavoro messicano del 2013, Instructions not included, titolo col chiaro riferimento al fatto che con l’arrivo di un figlio non vengano anche fornite le istruzioni per crescerlo. Il peso della storia poggia quasi tutto sulle spalle di Omar Sy, intento a scrollarsi di dosso l’etichetta di attore da commedia sdoppiatosi in una parte che oltre a un lato più leggero ne prevede uno serio e impegnato, il primo a lui più congeniale regala diversi momenti divertenti, il secondo rappresenta quasi un salto nel buio, come quelli del personaggio da lui interpretato, Samuel stuntman di professione che si lancia nel vuoto sia per lavoro e sia in senso metaforico, con la rappresentazione dello sconvolgimento nella vita al momento di dover crescere una figlia da solo senza averlo pianificato.
Il film parla infatti anche del coraggio, raccontato all’inizio dal protagonista bambino come dimostrazione di forza e di audacia nel momento del pericolo, ma poi ripreso nel resto della narrazione come capacità di affrontare un cambiamento deciso e imposto; questi due aspetti vengono posti sui due piatti della bilancia, e il peso sarà tutto sul secondo grazie al percorso di maturazione del protagonista. Il ragazzo che pensa solo a donne e divertimenti non c’è più, divenuto un individuo responsabile che sacrifica tutto se stesso per la famiglia, un cambiamento drastico, repentino e dovuto ma che diviene anche piacevole, accogliente e appagante. La si può considerare una commedia emotiva, carica di angoscie svelate e percepite, dove il dramma nascosto dietro l’angolo compare a più riprese, e con forti strattoni sembra voler portare dalla sua parte una vicenda che ha bisogno di spensieratezza, come Gloria trascinata dal padre in un mondo di fiaba simulato, dove viene protetta e tenuta in sospeso, con la speranza che il tempo si fermi e i pericoli se ne stiano alla lontana. La caducità della vita espressa dai momenti divertenti, che paiono essere sempre sotto attacco, minacciati da un'angoscia conosciuta e inevitabile, che si intuisce sarà pronta a prenderseli.