FESTIVAL DELLA TV E DEI MEDIA – il resoconto

Da giovedì 4 a domenica 7 maggio a Dogliani.

“Frontiere” è il tema del “Festival della Tv e dei nuovi media 2017”. A Dogliani, dal 4 al 7 maggio, si parlerà di migrazioni, di abbattimento delle frontiere sui grandi schermi e sul web

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DOMENICA 7 MAGGIO - giorno #4

Ficarra e Picone: mattatori della domenica
Entusiasmo alle stelle per Ficarra e Picone, in un padiglione gremito, soprattutto da giovanissimi fans. «Non fossimo nati a Palermo saremmo sicuramente nati a Dogliani. E Picone tifa Doglianese!». Lo show è iniziato in questo modo, poi una serie di gag, aneddoti, curiosità sulla coppia siciliana, ormai tra le più amate. L’esperienza a Striscia la notizia, gli inizi, l’amicizia nata in un villaggio turistico. «Cavolo ma qui a Dogliani fa un caldo terrificante: ma non ce l’avete il mare? No? Sindaco porti il mare a Dogliani e vedrà che la voteranno di nuovo!». E poi il gran finale con la poesia di Ficarra: «Volevano l’esclusiva a Barolo, ma io ho detto “no”: questa è solo per Dogliani».

La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli intervistata da Lilli Gruber
«Credo che ci siano tutte le condizioni per portare avanti la legislatura fino ala fine della scadenza naturale, senza elezioni anticipate - ha detto -. Con quale legge elettoprale? Io non credo nel sistema proporzionale. Io non mi ricandiderò: voglio dedicarmi ad altro, nel campo della difesa dei diritti delle donne e dei bambini». Sul futuro del PD: «È ora di finirla con gli attacchi e le delegittimazioni interne. C'è un segretario: sta alle frange di opposizione decidere se stare dentro o fuori, e se vogliono uscire escano e basta».

SABATO 6 MAGGIO - giorno#3

Il tema del primo incontro: "Le frontiere nell'epoca delle migrazioni nel mediterraneo". Ospiti: Lucio Caracciolo, Gad Lerner e Lucia Annunziata
Caracciolo: "L'Italia ha contato 200 mila profughi lo scorso anno. Teniamo conto della demografia: in Africa l'età media è di 20 anni, qui è di circa 40. Oggi i Paesi che vediamo sulla cartina... non esistono più: in Africa è la disintegrazione, che porta conflitto e caos. Gli USA non stanno intervenendo attivamente, la Russia sì: anche perché vende armi... e ci tiene a far vedere quanto funzionano bene".
Lucia Annunziata: "È tempo di fare dei discorsi diversi. L'Italia si sente vittima del fenomeno dei profughi. Avremmo dovuto gestire questo problema in modo comunitario, non solitario. Ma la battaglia con l'Europa non andava fatta sui finanziamenti. La questione va vista in modo più razionale e politica: è la nostra occasione per far vedere che possiamo contare qualcosa"
Lerner: "La storia ci insegna che l'Italia ha sempre guadagnato nei periodi in cui c'era armonia fra le due sponde del mediterraneo"

Palaincontri strapieno al Festival della TV e dei Nuovi Media - Dogliani (CN) per Enrico Mentana intervistato da Livio Abbate. Il tema: le fake news.
Un tema caldo: quante volte in rete leggiamo "scandali", spesso a tema politico o immigrazione, che poi si rivelano bufale messe in giro solo per acchiappare contatti web? "Le fake news sono cominciate con le armi chimiche di Saddam e le teorie complottiste sulle Torri Gemelle. Sono, scusate l'inglesismo, minchiate. Il problema non sta solo in chi ci crede, ma nel fatto che ci sono farabutti che le fabbricano, perfino nelle tragedie.
La sfida culturale dei nostri anni è la sostituzione del sapere con i click: credi di salere tutto perché hai letto due cose in rete. Hai sostituito la conoscenza con un simulacro che ti è arrivato via web, senza saoere se ti è arruvata giusta o sbagliata. Mi rendo conto della valenza rivoluzionaria della rete, che ha dato accesso a milioni di persne che non avevano i mezzi per acculturarsi. Ma il problema è oggi, siccome ciascuno ha voce in capitolo, si è finiti ad appiattire. Purtroppo, nessuno riesce a iniziare la battaglia culturale per smontare questo meccanismo".

Fabio Fazio super ospite, intervisto da Aldo Grasso
"Ogni volta che sono venuto a Dogliani poi mi è sempre successo qualcosa di bello. Dogliani porta fortuna!" Al centro dell'incontro la questione del rinnovo del contratto con la RAI e del suo compenso: "Credo di essere un valore, non costo. Sono stanco di queste polemiche: la gente mi insulta per strada anche quando porto i miei figli a scuola, ricevo minacce sul web. Se le cose restano così, per me è più facile andarmene piuttosto che rimanere".

VENERDI' 5 MAGGIO - giorno #2

Grande protagonista della giornata, Beppe Fiorello intervistato da Aldo Grasso
«Noi aspettiamo sempre con ansia cosa scrive Aldo Grasso!". Proprio insieme ad Aldo Grasso ed Eleonora Andreatta (direttrice di Rai fiction) si parla del successo de "I fantasmi di Porto Palo". "In questa fiction avevamo la responsabilità di riportare a galla una storia incredibile che riguarda la mia terra. Una storia purtroppo tragica, ma che ha emozionato ed ispirato la politica per promuovere una legge per tentare di dare un nome e una dignità ai tanti morti nel nostro mare». E sul finale un piccolo colpo di scena, la telefonata al fratello: «L'anno prossimo torneremo tutti e due, vero?» E Rosario: «Ma certo! Anzi, portiamo tutta la famiglia dalla Sicilia! Buon Dogliani a tutti».

Il rinascimento della fiction italiana: le nuove tecnologie stanno cambiando le serie TV italiane?
Sul palco Ricky Tognazzi, Marco Bocci, Pietro Valsecchi, Lorenzo Mieli e Paolo Damilano, intervistati da Aldro Grasso.
Valsecchi: «Nell'era della globalizzazione e delle nuove tecnologie, la rinascita passa dalle idee e dalla formazione di nuovi autori. Oggi cv'è fame di storie italiane, ma serve sviluppare una scuola per autori»
Bocci, Romanzo Criminale: «Da attore, non ho mai avuto la sensazione che la fiction fosse vista "un gradino più in basso" rispetto al cinema. Oggi lo spettatore vive queste esperienze allo stesso modo. Per quel che riguarda me, dopo 18 anni da attore sento il bisogno di raccontare delle storie e tenterò presto il passaggio alla regia».
Ricki Tognazzi: «A Torino stiamo lavorando per creare un laboratorio di tecnologia e creatività per la fiction italiana, in alcuni vecchi locali FIAT. In Italia ci sono pochi produttori coraggiosi, e il percorso con la committenza spesso è tortuoso: e questo tende a scoraggiare. I percorsi sono anche pochi: o Rai o Mediaset. I giovani devono approfittare delle nuove tecnologie, oggi si può girare anche un piccolo film con un cellulare, senza inseguire delle chimere. O provare a rivolgersi in rete».

Fabio Capello: con Marco Foroni racconta il successo di "Collezione Capello", programma di calcio andato in onda su Fox Sports
«Il calcio è un'opera d'arte, sotto vari punti di vista. L'allenatore di calcio è sotto esame tutti i giorni. Deve avere carattere per poter fare al meglio il suo lavoro. Per raggiungere risultati, ci deve essere sintonia tra allenatore e società. Fondamentale anche il lavoro dello staff per poter viaggiare bene nella stessa direzione».
Capello parla di Buffon: «Gigi è un giocatore fondamentale. La struttura della squadra parte sempre dalle radici e lui è la "radice" della Juventus. Ha un solo difetto... ha paura delle vespe!»
«Le mie vittorie più belle? Da giocatore quella a Wembley contro l'Inghilterra; da allenatore la finale di Champions del 1994 ad Atene contro il Barcellona». Chi vince la Champions quest'anno? «Se arriva in finale la Juventus dovrà essere brava ad "aspettare" e ripartire, sfruttando le difficoltà del Real in difesa. Ma attenzione perché con il Monaco non è ancora finita».

Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, protagonista di un'intervista con Carlo Deblasio
«Non esiste una ricetta perfetta per costruire una classe politica. Ma il ricambio è indispensabile: se ci stai in mezzo per anni, perdi l'elasticità mentale e la capacità di innovarsi. Vale per le imprese come per la politica. La rotazione è indispensabile. Sono sindaca da un anno, è stato un anno difficile. Se tornassi indietro, comunque, lo rifarei senza dubbio.
Spesso parlando coi cittadini incontro anche gente arrabbiata con noi. È normale, succede a ogni sindaco. Ma il rapporto diretto è ciò che ho sempre voluto mantenere: il sindaco per i cittadini rappresenta molto. Deve esserci. Non abbiamo la bacchetta magica, ma dobbiamo saperci interfacciare».
E sul futuro del Movimento 5 Stelle: «Sta cambiando? Forse. Ma è normale che l'approccio cambi quando passi dalle opposizioni o dai meet-up, a governare. Vale per tutti, anche per il M5S».

Max Giusti racconta il suo passaggio a Discovery e svela i retroscena di "Affari Tuoi".
«Ora conduco un quiz divcerso dal solito, "BOOM": in Discovery mi sento apprezzato, volevano me. Certo è uno share diverso da "Affari Tuoi". Volete sapere la verità sui "pacchi"? Se aveva ragione Striscia la notizia? Beh.. in quel gioco è+ tutto vero. Ed è tutto super regolare: parliamo della RAI, non potrebbero permettersi di fare cose non regolari».

Federico Buffa: "Narrare lo sport"
Federico Buffa incanta la platea di Dogliani con i suoi racconti di sport insieme ad Aldo Grasso e Federico Ferri. In apertura, e filo conduttore della serata, un ricordo del Grande Torino, magistralmente narrato in uno degli emozionanti "Buffa racconta". "Abbiamo voluto raccontare pezzi di storia e lo sport è storia e cultura che serve anche per raccontare l'Italia".

GIOVEDI' 4 MAGGIO - giorno #1

All'inaugurazione, il primo incontro del Festival: il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda dialoga con l'ing Carlo De Benedetti e Ferruccio De Bortoli

Il tema dell'incontro è: le frontiere della nostra epoca.Calenda: «La sfida di oggi è rappresentata dalla frontiera della crisi economica in corso. La crescita sta arrivando? Non lo so, ci sono segnali. Ma la crisi di società occidentali oggi ci insegna che la gente non accetta il messaggio "o ti attacchi o muori". Non è tempo di dirsi ottimisti o pessimisti, unico modo per affrontare questa crisi è il realismo»
De Benedetti: «Le due frontiere del tempo che stiamo vivendo si chiamano tecnologia e populismo. La tecnologia ha sempre trovato ostacoli, ma nessuno è riuscito a fermarla. Ha sempre vinto: oggi nel mondo ci sono più cellulari che esseri umani. L'altra grande frontiera è il populismo, che non si vedeva dall'inizio degli anni '30. Negli USA è stato sconfitto dalle politiche di Roosvelt. La crisi non l'hanno inventata né Grillo né Salvini: è un effetto della debolezza della politica».
La tecnologia è il tema portante del resto del dibattito. Calenda: «La vera impresa  non è capire quale tecnologia arriverà dopo, ma come usarla e come non esserne usati. Una tecnologia da non subire ma da recepire e umanizzare. Coniugare la velocità, che è tipica della tecnologia e del cambiamento di questi ultimi 20 anni, con la lentezza che l'approfondimento umano richiede. Sicuramente l'avanzamento tecnologico porta dei miglioramenti: il costo della vita si abbassa, le comodità aumentano. Ma è anche vero che le transizioni esagerate creano enormi problemi».L'ingegnere: «La cosiddetta "intelligenza artificiale" esiste già: oggi uno smartphone è in grado di riconoscere la voce del suo possessore e il polpastrello del suo dito. Esistono robot che rispondono ai comandi vocali solo quando vengono pronunciati dall'operatore. Un po' come la casa del futuro, che accenderà le luci e regolerà la temperatura automaticamente in base alle abitudini del suo inquilino, che sono state acquisite dal microprocessore che avranno tutte le abitazioni. Non credo che sarà una rivoluzione brutale: sarà morbida, non creerà traumi. Ma spalanca le porte a un gigantesco problema, quello sulla gestione dei dati: le nostre abitudini saranno di proprietà di una ditta che costruisce quel microprocessore, e magari le userà per inviarti pubblicità. Questo è un problema gigantesco, di natura politica. Va regolamentato».

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