Il telefono squilla a metà dell’intervista, e assistiamo così allo scambio di congratulazioni tra i due neo sindaci: Cuneo e Mondovì, Federico Borgna e Paolo Adriano. Due città che hanno avuto due percorsi politici simili, anche se con simboli diversi, per raggiungere l’esito elettorale. Adriano non si è ancora insediato ufficialmente: «Non so ancora quando farò il giuramento – dice –. Il mio stile di governo sarà diverso, questo però lo posso dire».
Sindaco, partiamo dal risultato. Lei ha preso 600 voti in più rispetto al primo turno. Non sono pochi. Un voto pro-Adriano o un voto contro-Garello?
Ovviamente questo non si può sapere. Mi augurerei che questi voti siano tutti pro-Adriano. Ma è sicuramente vero che il ballottaggio, per qualcuno, ha anche un significato di voto “contro”. Però io credo che sia prevalsa la voglia di dare fiducia a me e al mio programma. Mondovì ha voluto cambiare. C’è una fascia di elettorato che ha scelto noi.
Come imposterà la sua linea di governo? Quale rapporto terrà con le minoranze in Consiglio comunale?
Il concetto, secondo noi, è questo: il confronto è fondamentale per governare bene. Confronto con tutti, anche con chi era candidato su fronti diversi. La nostra coalizione è per definizione aperta, un gruppo che ha fatto del superamento delle divisioni una delle sue ragioni di fondo. Quindi: apertura senza problemi. Tutte le idee condivisibili verranno condivise, senza alcun tipo di preconcetto.
Intervista completa su L'Unione Monregalese del 28 giugno 2017