In questa rubrica d'arte di Culture Club 51 abbiamo sempre cercato di dare visibilità, ove possibile, alle soluzioni più interessanti e innovative di una scena artistica monregalese più vitale di quanto si potrebbe pensare. Non potevamo quindi non segnalare la bella e breve esposizione fotografica di Davide Gonella (qui il suo portfolio online) inaugurata mercoledì 5 luglio 2017 nello "spazio pop-up" di Piazza San Pietro a Mondovì Breo, e aperta ancora fino a sabato 8. L'esposizione infatti, come si può intuire anche dalla foto di copertina, è piuttosto singolare e guarda allo stile delle gallerie delle grandi città europee, dove spesso l'intera sala è dedicata a una singola, ermetica installazione. Lo stesso ha fatto Davide Gonella in Piazza San Pietro, lasciando le pareti intonse, e disponendo solo su tre treppiedi centrali tre fotografie in un rigoroso bianco e nero che vanno a comporre una sola sequenza, che diventa così molto d'impatto. Troviamo infatti il volto di un uomo che emerge a metà da un muro, imprigionato in catene e con una maglia nera: nel secondo frame le catene sono scomparse, e il vestito è diventato grigio; nella terza immagine la veste è divenuta bianca, e una specie di fantasma è apparso alle spalle. Insomma, come dichiara il titolo, "Post Tenebras Lux", "dopo le tenebre, la luce". Una affermazione che può collegarsi al fatto fotografico stesso, tesi per cui pare propendere l'autore, ma potrebbe anche contenere un blando e involontario riferimento all'immaginario esoterico, dove spesso appaiono simili riflessioni sul rapporto tra Luce e Tenebre, ovviamente in chiave più mistica. Uno degli esempi più pop può essere "La nona porta" di Roman Polanski, tratto da un romanzo di Arturo Perez-Reverte, dove il motto del libro proibito che dà il titolo al film è "Ex Tenebris Lux" (come ho spiegato qui
sul mio blog personale, il film ha perfino un vago collegamento con Mondovì). Anche la piazza dove si tiene la mostra non è esente da qualche suggestione iniziatica, per chi la voglia cogliere: dall'inquietante delfino della fontana alla caduta di Simon Mago nell'affresco della facciata di San Pietro. Comunque, l'elemento più innovativo è sicuramente il minimalismo essenziale, che dona alla mostra una indubbia efficacia comunicativa, con la straniante camera bianca che dà più forza al trittico centrale. Come l'ermetismo poetico stagliava la parola nello "spazio bianco" della pagina, così Davide Gonella staglia le sue immagini nello "spazio bianco" della mostra. (copertina: foto di Lorena Durante, dettaglio)
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