Sostanze «potenzialmente pericolose» in un tipo di inchiostro, quali «ammine aromatiche cancerogene», tali da far emergere «situazioni di possibile rischio per la salute». È il verdetto dell’Asl CN1 dopo le analisi effettuate dall’Arpa per un centro tatuaggi di Mondovì.
L’irregolarità riguarderebbe solamente un determinato tipo di inchiostro, legato a uno specifico lotto di colore verde. L’esercizio al momento non era aperto, ma nel sopralluogo è stata rinvenuta una boccetta già aperta dell’inchiostro in questione. Onde evitare inutili allarmismi, lo specifichiamo bene: non è stata rilevata nessuna irregolarità nell’attività, per cui non è stato emesso nessun provvedimento nei confronti del titolare. Al tatuatore è stato solo ordinato di non utilizzare più quel prodotto.
Il Comune, sotto richiesta dell’Asl, ha emesso un’ordinanza in cui si impone l’immediata sospensione dell’utilizzo di quello specifico prodotto «risultato non conforme alla normativa». Il titolare dovrà disfarsene e presentare una documentazione che certifichi l’avvenuto smaltimento.