Tra Punk e Cantautorato: la voglia di raccontarsi di Giorgieness

Dopo l’ottima opera prima, la cantautrice e i suoi musicisti sono attesi alla prova del nove.

Giorgieness è uno dei progetti più interessanti in rampa di lancio nel panorama indipendente italiano: un album all’attivo (“La Giusta Distanza”, 2016) e uno atteso per quest’autunno, annunciato dal singolo “Dimmi Dimmi Dimmi”. Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con la giovanissima (classe ’91) frontwoman del gruppo, al secolo Giorgie d’Eraclea, visto che in questi giorni suoneranno in Piemonte: giovedì 13 luglio a Biella in occasione del Reload Sound Fest e domenica 16 luglio a Barolo per Collisioni.

Quando hai cominciato a suonare e in che momento invece è scattata la scintilla per scrivere canzoni?
Ho cominciato a suonare da bambina la chitarra e fin dall’inizio ho scritto qualcosina nel giro di do, la prima band invece l’ho avuta a 14 anni, una formazione totalmente femminile. All’università sono venuta a Milano e ho iniziato a scrivere canzoni in italiano.

Qual è stato il tuo imprinting musicale e a quali artisti possono essere ricondotte le tue influenze?
Mia mamma ascoltava prevalentemente i cantautori italiani e qualche gruppo storico come i Police, mio padre mi ha formato sull’universo musicale fino agli anni ’90, facendomi ascoltare artisti come i Pink Floyd e Bruce Springsteen. Io ho iniziato ascoltando soprattutto punk, poi verso i 19 mi sono spostata su Nick Cave, PJ Harvey, Björk, autori che sono stati di grande ispirazione nonostante la mia musica sia di tutt’altro genere.

Se ti chiedessi di nominare cinque dischi fondamentali per te?
È dura; direi Animals dei Pink Floyd, Murder Ballads di Nick Cave, Homogenicdi Björk, il primo di Britney Spears (“…Baby One More Time”, ndr.) e il primo di Mia Martini (“Oltre la Collina”, ndr.).

“La Giusta Distanza” è un disco per certi versi adolescenziale, che racconta sentimenti non del tutto metabolizzati: “Dimmi Dimmi Dimmi” sembra già denotare una maggiore consapevolezza. Il nuovo album va in questa direzione?
Sì, “La Giusta Distanza” è effettivamente un disco adolescenziale, io lo considero un diario che racconta il periodo della mia vita dai diciannove anni ai ventitré. Il nuovo singolo è invece già orientato ad un ‘andare avanti’, sia nei testi che negli arrangiamenti. Più che di consapevolezza penso si possa parlare di una volontà più matura di capire me stessa in modo più completo, espormi a 360 gradi e non mostrare soltanto una parte di me.

Tu e i tuoi musicisti sembrate decisamente affiatati: è importante il lavoro di squadra nelle tue canzoni?
Io penso sia fondamentale il rapporto con la squadra, poi ovviamente abbiamo personalità e idee diverse e litighiamo su tutto, dall’arrangiamento delle canzoni al livello dell’aria condizionata sul furgone, ma è anche utile questo tipo di confronto. Io scrivo i pezzi ma senza di loro (la band, ndr) non funzionerebbe, o se non altro non allo stesso modo.

Che idea ti sei fatta della scena musicale italiana, in cui mai come prima tanti artisti emergenti raggiungono un pubblico sempre più ampio? C’è qualche artista che ti piace in modo particolare?
Credo si stia assottigliando il confine tra ‘indie’ e ‘mainstream’, e mi permetto di dire che era anche ora: si fa musica per arrivare a più gente possibile, altrimenti tanto vale stare a suonare in cameretta. Dei ‘nuovi’ se devo fare un nome dico Ghali: fa un genere decisamente diverso da quello che faccio io, ma anche considerando il valore che il rap ha tra i giovani penso stia facendo un lavoro ammirevole.

Se potessi scegliere un artista qualsiasi con cui collaborare, chi sarebbe?
Dico Battiato.

Sei soddisfatta di come procedono i lavori per il disco?
Se sono soddisfatta lo saprò solo a lavoro ultimato, questa è una fase ancora molto confusa; quello che posso dire è che ci stiamo impegnando tanto, cerchiamo di creare qualcosa di molto personale.

Se la musica non fosse entrata nella tua vita cosa pensi avresti fatto?
Non ne ho la minima idea, e se devo essere sincera ho molta paura di fermarmi a pensarci.

I 5 Dischi "fondamentali" di Giorgia D'Eraclea, anima e cuore del progetto Giorgieness

Pink Floyd - Animals

Animals 

Nick Cave & the Bad Seeds - Murder Ballads

Murder Ballads 

Bjork - Homogenic

Homogenic 

Britney Spears - …Baby One More Time

...Baby One More Time 

Mia Martini - Oltre la Collina

Oltre la Collina

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