«Radici comuni», Costa le chiama così. Concetto cardine per dire che, finita la parentesi centrista, è ora di tornare a casa. E casa si chiama Berlusconi: che domenica, con una dichiarazione fatta al “Mattino”, ha spalancato le porte ai vecchi alleati che poi si sono allontanati per sostenere Renzi. Tutto passato, soprattutto ora che uniti si può vincere. Enrico Costa ha immediatamente risposto: «L’appello è condivisibile».
«Berlusconi ha fatto un appello per un centrodestra ampio e inclusivo - dichiara -. Un “estremismo di centro”, il voler andare al centro a tutti costi da soli, è un’ipotesi affascinante ma un po’ velleitaria». E la sua posizione nel Governo? «Io ho sempre cercato di lavorare senza alcuna ambiguità. Il mio comportamento è sempre stato improntato sulla chiarezza, lo farò anche in questo caso».
Ora, la domanda può essere: tutto questo avrà conseguenze, a Mondovì? Questa città non ha mai, mai seguito le onde della politica nazionale. Ha sempre fatto caso a sé. Il neo sindaco Paolo Adriano ha definito il ministro Costa, e la sua area politica monregalese di riferimento, come una delle “anime” della sua coalizione. Ma alle elezioni Forza Italia ha appoggiato Donatella Garello. Se Costa facesse il passo a destra, si concretizzerebbe una situazione incredibile: il ministro (a quel punto: ex?) starebbe sia in maggioranza che in minoranza.
Intervista completa su L'Unione Monregalese del 19 luglio 2017