I Forestali della Regione sistemano il sentiero che porta al Pis del Pesio

L’assessore Valmaggia: “Un bel modo di valorizzare le risorse paesaggistiche e naturali offerte dal territorio”

Il Pis del Pesio, in Alta Valle Pesio, a 1410 metri di altitudine, è una cascata spettacolare dalle quale, per alcune settimane, in primavera, l’acqua sgorga da una parete verticale rocciosa ed effettua un salto di oltre 20 metri. Il fenomeno, conseguente allo scioglimento della neve o alle piogge abbondanti, è dovuto all’effetto “sfogo” del torrente sotterraneo che raccoglie le acque della sovrastante conca delle Carsene.
Per raggiungere il Pis si deve utilizzare il percorso sterrato di 3 chilometri che parte dal Pian delle Gorre (1030 metri di altitudine). L’area si trova interamente nel Comune di Chiusa Pesio, è di proprietà dell’Opera Pia Parroci della Diocesi di Mondovì, viene affittata dalla Regione e gestita dal Parco Alpi Marittime. La pista necessitava, da alcuni anni, di una manutenzione straordinaria perché le numerose erosioni prodotte dall’acqua nel tempo avevano ridotto in diversi tratti la sua larghezza ad una sezione variabile attorno al mezzo metro. Si è reso, perciò, necessario l’intervento dei forestali della Regione concordato con il Parco. I lavori, iniziati il 10 luglio, proseguiranno fino a settembre, avendo l’obiettivo di sistemare metà lunghezza del sentiero: dal Pian delle Gorre ai 1218 metri di Gias Fontana. La squadra all’opera, composta da 4 persone, è la Bisalta, coordinata da Marco Rocca. Cosa si sta facendo? «Ripristiniamo – risponde Rocca – il piano di calpestìo originario del camminamento attorno al metro e venti di larghezza. Attraverso il materiale recuperato lungo le scarpate rimodelliamo il fondo. Dove il sentiero presenta meno danni dovuti all’erosione utilizziamo la terra. Nei punti, con pendenze significative, in cui la pista è maggiormente rovinata, vengono usate le pietre».
I lavori sono stati finanziati con fondi regionali. «I nostri forestali – sottolinea l’assessore Alberto Valmaggia – operano a 360 gradi. In questo caso stanno rendendo più facilmente percorribile un sentiero dalle straordinarie potenzialità turistiche. Un bel modo di valorizzare le risorse paesaggistiche e naturali offerte dal territorio».

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