La Giunta di Monastero, tutta al maschile, va bene o no? La Prefettura ha risposto: e anche se non ha espresso alcun giudizio esplicito nel merito (né ha usato termini che si riferissero a legittimità o illegittimità dell'esecutivo), nella lettera non accenna minimamente a provvedimenti da adottare per cassare il nuovo esecutivo di Giuseppe Zarcone, eletto sindaco per la terza volta.
L'esposto
Tutto parte da un esposto presentato un mese fa da Renato Ferrua, sindaco non eletto, e dal suo gruppo di minoranza. La Giunta di Monastero di vasco è composta, oltre che da Zarcone, dal vice Giorgio Musso e dall'assessore Giovanni Battista Turco. Nessuna donna. Così Ferrua ha scritto alla Prefettura, con un esposto in cui parlava esplicitamente di "illegittimità": «Il prefetto intervenga per ripristinare la legalità violata ed evitare, nel caso di ricorsi al Tar, di esporre il Comune ai costi di un possibile giudizio».
Zarcone aveva già spiegato in Consiglio comunali le ragioni di una Giunta "monocolore": «L’unica norma cogente e imperativa sulla rappresentanza dei sessi all’interno della Giunta fa riferimento chiaro ed inequivocabile ai Comuni al di sopra dei 3.000 abitanti (Monastero ne ha di meno, ndr). L’unica donna presente tra i consiglieri di maggioranza, Sabrina Basso, ha dichiarato per iscritto di non essere disponibile a ricoprire il ruolo di assessore. È pur vero che lo statuto consente la nomina di assessori esterni, ma i contatti intercorsi con esponenti di sesso femminile all'interno della società civile nel bacino territoriale di riferimento non hanno consentito di individuare personalità che condividessero i valori alla base del progetto politico dello scrivente o che formulassero una chiara manifestazione di disponibilità a ricoprire l'incarico».
La risposta della Prefettura (che tra l'altro, è a firma di una donna: il vice prefetto Maria Antonietta Bambagiotti) in sostanza è una presa d'atto della situazione: «Il sindaco di Monastero di Vasco ha rappresentato in maniera articolata l'iter procedimentale al seguito al quale si è determinata la composizione della Giunta evidenziando l'esperimento di un'attività rivelatasi infruttuosa per l'individuazione di un assessore di genere femminile». Insomma: oggi, a Monastero nessuna donna vuol fare l'assessore.