Barcellona: monregalesi sulla Rambla poco prima dell’attentato

Enrico Bongioanni e Marco Maschio, i loro pensieri su Facebook: «Non dobbiamo avere paura: i terroristi non devono avere la meglio».

«Eravamo sulla Rambla circa 2 ore prima dell'attentato, per poco lo abbiamo evitato. Ci torneremmo: questi individui non devono avere la meglio, dobbiamo continuare a fare tutto ciò che vogliamo senza avere paura di loro». Così Enrico Bongioanni, di Mondovì. da Barcellona. Affida il suo pensiero a facebook, dalla città che ieri è stata colpita da un attentato (rivendicato dall'Isis) che ha fatto 13 vittime. (FOTO: profilo facebook di Enrico Bongioanni)

FOTO: AGENSIR

14 morti: anche due italiani
Sono circa le 17 di giovedì 17 agosto: un furgone piomba sulla passeggiata di Barcellona, la più famosa, e travolge la folla per 600 metri. Il conducente, un uomo di circa 20 anni, poi abbandona il mezzo e fugge. Si è trattato di un attentato terroristico, confermano le autorità spagnole. Il premier ha parlato di una matrice jihadista. Il bilancio ufficiale - diffuso dalle autorità catalane - parla di 14 morti tra cui  due italiani: Bruno Gulotta, di Legnano, redattore del sito web Tom's Hardware, e Luca Russo, di Bassano del Grappa, ingegnere. Tre uomini sono stati arrestati, uno è ancora in fuga.

Il secondo attentato
Nella notte, un secondo attentato è avvenuto sul lungomare di Cambrils (100 km a sud di Barcellona): cinque persone, a bordo di un'auto, si sono lanciati contro la folla, ma questa volta senza vittime. La polizia ha intercettato il veicolo e poi ha sparato uccidendoli. Sei i feriti.  I terroristi uccisi indossavano cinture esplosive. Secondo la polizia sono collegati agli assalitori delle Rambla.

Marco Maschio, monregalese, da Barcellona, scrive sulla sua pagina Facebook: «Eravamo sulla Rambla un paio d'ore prima e solo per caso non eravamo li in quel momento. Passano i minuti e continuo a pensare che potevamo essere li, in mezzo alla Rambla. Un pensiero va alle vittime e ai loro familiari e amici,  un altro pensiero va a quelle bestie e a chi ha permesso che tutto questo sia potuto succedere. Questo non è diverso da Nizza, Parigi, Berlino o qualunque altro posto .... solo che quando realizzi che potevi esserci tu cambi il tuo modo di vedere le cose».

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