«Quello che sta succedendo qua è, come si dice, una “locura”: scene di pazzia». Roberto ci scrive da Miami, Florida, dove la città si sta preparando all’arrivo dell’uragano che ha devastato i Caraibi facendo (per ora) 16 morti. «Tantissima gente sta lasciando Miami per andare fuori dalla Florida, Chi rimane sta cercando di proteggere la propria casa come può. Da due giorni ci sono code di ore per comprare le cose essenziali per il "prima", il "durante" e il "dopo". Quindi: acqua, cibo, candele, lanterne, benzina, pannelli di legna, ecc... Miami Beach (essendo un’isola) e le zone vicine al mare si stanno evacuando». Roberto, monregalese doc, vive a Miami con la moglie e i tre figli.
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Come sono organizzati i soccorsi e l'assistenza ai cittadini?
«Devo dire che le istituzioni, sia dello Stato sia della Città, stanno facendo un ottimo lavoro, aprendo centri protetti dove una famiglia può, se vuole, passare questi giorni e aiutando tutte le persone in qualsiasi modo. Assicurando anche alle persone inducumentate (ovvero immigrati senza documenti) di stare tranquille, che questo non è il momento dei controlli, ma è il momento di salvaguardare la propria vita. Un appunto a favore lo voglio fare ai vostri colleghi giornalisti che sono 24 ore su 24 al lavoro, non solo tenendoci aggiornati sullo stato dell'uragano, ma girando per le strade della città e avvisando la gente dove si può trovare acqua benzina ecc... Un complimento anche alla gente di Miami per la solidarietà. La parola d'ordine è "stiamo uniti"».
Voi come siete sistemati? Per quando aspettate l'uragano?
«Noi staremo in casa con la zia di mia moglie e dei vicini. Per me, come per i miei figli, sarà la prima volta. Loro per adesso sono tranquilli. Le prime avvisaglie si sentiranno sabato mattina, ma il grosso arriverà tra sabato notte e domenica mattina e si dice che durerà 10-12 ore».