Chi l'avrebbe detto a metà anni '80 che Torino si sarebbe trasformata da città post industriale in una fucina di novità e di "avanguardia"; un luogo in cui si guarda al futuro e se ne tracciano le linee, una città in cui "turismo" non è un concetto astratto, ma al contrario un'importante risorsa per la città? Tutto quello che oggi appare norma appoggia le fondamenta su una progettazione lungimirante, un periodo lungo quanto una generazione, venticinque anni passati a trasformare i progetti in quelle realtà che noi conosciamo. La riconversione degli spazi urbani (grazie anche alle Olimpiadi) è stato senza dubbio il fil rouge con cui si è delineato questo "risorgimento" cittadino, ma non solo: dal Lingotto (anni '90) all'area universitaria di Borgo Dora, passando per i Murazzi, San Salvario o Barriera di Milano, il denominatore comune è risieduto nel dare voce ad mix di animi e di anime, che è diventato un fenomeno virtuoso, di cui tutti hanno beneficiato che, per fortuna, darà ancora ricadute positive future. Si è dato da mangiare agli stomaci e alle menti.
Guardare allo sviluppo culturale di una città come Torino, può apparire qualcosa di lontano, per quelli come noi che (parafrasando Paolo Conte) arrivan dalla campagna, ma in realtà è imprescindibile per immaginare gli sviluppi futuri dei territori rurali.
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La riapertura delle Officine Grandi Riparazione che verrà nelle prossime settimane rappresenta perciò non solo un'altra opportunità per la città di "mettersi in mostra", ma anche un'occasione per guardare a una città che racconta i suoi ultimi 25 anni di storia. Le OGR non saranno solo un nuovo spazio per la città, ma un modo con cui una Città decide di parlare. Architettura, ricerca e tecnologia trovano una nuova lingua con cui declinarsi e per declinare la parola "arte", al proprio interno e verso l'esterno: i contenitori vuoti diventano spazi di cui la collettività si riappropria per riviverli e per riempirli di nuovo e con nuovi argomenti. Il modo migliore di presentarsi non poteva essere che con una grande festa, in cui la musica farà da motivo trainante, anche se non sarà l'unico ingrediente di questa kermesse.