Si è conclusa nei giorni scorsi l’attività dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Cuneo e al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Saluzzo coordinata dalla Procura della Repubblica di Cuneo, che ha portato alla cattura dei componenti di una banda di albanesi con all’attivo un ventina di furti ed una rapina compiuti nell’area del saluzzese e monregalese: a Mondovì, Pianfei, Villanova, San Michele, Farigliano, Vicoforte e Lesegno.
Recuperati circa 40 mila euro di refurtiva e due vetture rubate durante i colpi e utilizzate per gli spostamenti. L’organizzazione era composta da albanesi residenti nella provincia che costituivano la “base logistica” della "batteria: procuravano appartamenti “coperti” e telefoni celllulari “dedicati”, intestati a prestanome in favore dei complici. Analogamente, proprio perché i loro spostamenti non avrebbero ingenerato particolare sospetto, erano loro ad accompagnare i complici nei luoghi dove venivano commessi materialmente i furti. In due occasioni i ladri hanno anche rubato le autovetture dei proprietari delle abitazioni, con l’intenzione di riutilizzare in altre illecite attività. Entrambi i veicoli sono stati recuperati e restituiti agli aventi diritto durante le indagini. Nel corso delle intercettazioni sono state captate conversazioni durante le quali gli stranieri hanno discusso con altri loro connazionali, residenti in altre zone del territorio nazionale.
«I risultati - ha spiegato il cap. Giampaolo Canu del nucleo investigativo provinciale dei carabinieri - sono stati conseguiti grazie al meticoloso lavoro svolto, ricostruendo percorsi e personaggi, in una indagine che si è sviluppata attraverso intercettazioni e utilizzo delle immagini di video sorveglianza».
«Ogni qual volta viene compiuto un furto in abitazione - ha aggiunto il procuratore capo della Repubblica di Cuneo, Francesca Nanni - da inizio agosto secondo la normativa, dobbiamo dare comunicazione anche alla parte lesa, anche se reato rimane ignoto. Normalmente dopo il sopralluogo dei carabinieri non emergano elementi validi (tracce di sangue, sigarette o impronte) per cui si deve dare notizia dell’archiviazione, in tempi rapidissimi. Ma ciò non vuole dire che il caso non venga abbandonato perché, se, nel prosieguo, vengono raccolti altri elementi validi il caso viene riaperto. L’invito quindi è che chi subisce un furto, faccia sempre denuncia».
Gli arrestati:
Lulash Peci, 28 anni, pregiudicato - custodia cautelare in carcere
Vinsel Undreaj , 32 anni,, pregiudicato - custodia cautelare in carcere
Gjovalin Vukaj, 30 anni, pregiudicato - custodia cautelare in carcere -
Saimir Zhuba, 30 anni,pregiudicato - custodia cautelare in carcere -
Skender Arra, 29 anni,, pregiudicato - custodia cautelare in carcere
Kelmend Halili, 24 anni, incensurato - arresti domiciliari -
Alfred Gaspri, 30 anni, incensurato - arresti domiciliari
Sokol Shkambi 30 anni, tratto in arresto in flagranza in violazione della normativa sull’immigrazione;
Agostin Peci, 29 anni sottoposto a fermo di P.G. per ricettazione.
I reati di cui si ritengono responsabili sono 18 furti in abitazione, 1 di rapina in danno di esercizio commerciale, 4 di ricettazione, oltre al favoreggiamento di un latitante. Recuperati 2 veicoli rubati e 40.000 euro di refurtiva, il tutto restituito ai legittimi proprietari nel corso delle indagini.
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