Club to Club è da ormai quindici anni sinonimo di eccellenza, e siamo pronti a scommettere che il festival avant-pop, tra i più blasonati a livello mondiale, non deluderà le aspettative.
Colpisce subito il claim di quest'anno, “Cheek to Cheek”, motto che racchiude un'ambiziosa dichiarazione d’intenti: restituire al ballo (e in senso lato alla musica) quella dimensione sociale e umana che sembra essersi persa in favore di 'una dimensione puramente individuale in un contesto massificato’ (dal sito ufficiale del festival).
Gli eventi proposti dal C2C quest'anno coprono un’intera settimana (1-7 novembre) e coinvolgono più location: alle da poco inaugurate OGR andrà in scena il debutto assoluto di ‘The Catalogue - 1 2 3 4 5 6 7 8’, show audio/video dei Kraftwerk che ripercorreranno la loro incredibile carriera presentando otto album in uno spettacolo condito da visual ed effettii 3D; nello stesso scenario attesissimo Kamasi Washington (live il 2 novembre).
Sempre al Lingotto le serate centrali, che come sempre distribuiscono sui due stage una line up spaventosa. Tra i tanti nomi, spiccano i live venerdì di Nicolas Jaar, giovane (classe ’90) ma già affermatissimo compositore di New York di origine cilena (che tra l’altro si esibirà anche in dj-set la notte successiva) e di Bonobo, producer britannico, il cui ultimo album “Migration” ci è piaciuto molto. Da non perdere anche il live a/v di Arca & Jesse Kanda (per la prima volta in Italia) e sul Red Bull Academy Stage l’australiano Ben Frost, di professione sperimentatore.
Sabato il piatto forte potrebbe essere lo show audiovisivo di Richie Hawtin, tra i guru della techno minimale; grande attesa anche per l’esibizione di Liberato (sempre a/v), attorno al quale continua ad aleggiare mistero e nome su cui gli organizzatori sembrano aver puntato forte. Segnaliamo inoltre i live di Actress, del giovanissimo (e richiestissimo) Mura Masa, già presente la scorsa edizione, e del romagnolo Lorenzo Senni, producer di livello ormai internazionale e fresco di firma con la prestigiosa Warp Records.
Tra la storia e il contemporaneo, tra la sperimentazione e il clubbing, con la qualità minimo comun denominatore e sempre ‘cheek to cheek’: da non perdere.