Sabato 25 novembre incontro a Ceva, a un anno dall'alluvione, voluto dai sindaci di Lisio e Priola in accordo alle due Unione montane per fare il punto. Presenti, oltre a funzionari e assessore regionale Balocco, gli onorevoli Costa e Taricco e, per la Provincia, Pulitanó, Di Steffano e Perosino. I sindaci dei territori delle due Unioni hanno lamentato l'insufficienza dei fondi stanziati dallo Stato per fronteggiare i danni che sono ancora molti. Chiedono sia prolungato lo stato di calamità per evitare anche questioni burocratiche che prolungherebbero la redicontazione sulla contabilità di lavori eseguiti, ribadiscono l'importanza del disalveo e la necessità di interventi sulla viabilità. "Sul prolungamento dello stato di calamità al momento il Dipartimento di Protezione civile non mi ha dato garanzie - ha detto Costa -. Come ottenere altre risorse? Serve gioco di squadra: parlamentari, regione e sindaci chiedano un incontro a Roma sia per capire di quali margini poter usufruire, sia per insistere sulla semplificazione della burocrazia". "Per i danni ai privati - ha aggiunto -, c'é un fondo costituito due anni fa, che non ha ancora destinazione per gli eventi calamitosi del 2016-2017. Serve una delibera del Consiglio dei ministri e mi é stato riferito che l'istruttoria interna é stata avviata". "Sará difficile ottenere ulteriori fondi dedicati alle calamità naturali - ha detto l'assessore regionale Balocco -, ma dobbiamo lavorare a che la Regione ottenga fondi su dissesto idrogeologico e manutenzione degli alvei dei fiumi, per interventi ordinari e ripetuti".
Sindaci in riunione a Ceva ad un anno dall’alluvione
Si discutono criticità e proposte: «Insufficienti i fondi stanziati dallo Stato per fronteggiare i danni. Sia prolungato lo stato di calamità»