A Vicoforte anche i giovani monarchici: «Dove c’è un re, le cose vanno meglio»

Si definiscono monarchici, anzi "monarchisti". Stupisce però l'età: 25 anni in media. Non li puoi certo chiamare "nostalgici".

«Siamo qua prima di tutto per onorare l'Italia, e poi per rendere omaggio a una figura che ne ha fatto la storia». Si definiscono monarchici, anzi "monarchisti". Stupisce però l'età: 25 anni in media. Non li puoi certo chiamare "nostalgici", loro non hanno mai vissuto quell'Italia - quella di Vittorio Emanuele III, morto 70 anni fa (il 28 novembre 1947) e da due settimane tumulato a Vicoforte. Loro sono qua per omaggiarlo: sono i giovani che fanno parte dell'Istituto per la guardia d'onore alle tombe reali, o del "Fronte monarchico giovanile". Vengono da Treviso, Milano, Torino.

Quanti siete, in Italia?
Circa 500-600. Almeno quelli iscritti ad associazioni come queste. Poi però ci sono molti altri... diciamo, "quiescenti". Tante persone, anche giovani, che hanno queste idee ma non le palesano.

Vi definite "simpatizzanti" monarchici?
Ci definiamo monarchici, anzi "monarchisti". Prima di tutto, abbiamo amor patrio: prima deve venire l'Italia. Sì, crediamo che ci debba essere un re. Noi non siamo per la restaurazione, ma per la instaurazione. La nostra idea è semplice: la monarchia è l'unica cosa che ha unito l'Italia da quando è stata unificata e per tutta la sua storia. Nei 70 anni seguenti, guardate cosa è successo.

Cosa sarebbe successo di male?
Diciamo che non è successo nulla. Governi su governi che a volte duravano pochi mesi, corruzione, mafia...

E secondo voi la monarchia cambierebbe le cose?
Basta guardare nel resto d'Europa, per capire che i Paesi in cui le cose vanno meglio sono quelle dove c'è un re: Spagna, Svezia, Danimarca. Sono dati di fatto.

E Vittorio Emanuele III ha davvero fatto tutto quel bene? Le guerre, le leggi razziali...
Vittorio Emanuele III fece degli errori, anche grossi, ma non si può giudicare solo per quello. La monarchia fu l'unico vero argine che impedì a Mussolini di degenenare ancora di più, come avvenne con Hitler. Quando assegnò l'incarico a Mussolini, non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto poi. Dopo l'assassinio di Matteotti avrebbe dovuto sciogliere le camere, questo è vero. Ripetiamo: ha sbagliato, ma ha governato per decenni come un re che aveva a cuore il popolo. Costituzionale. E comunque...

E comunque?
E comunque, 70 anni di sepoltura fuori dall'Italia sono un prezzo sufficiente. Ha pagato lui, hanno pagato i suoi eredi, che sono rimasti in esilio fino al 2002.

Scusate, ma come fa un ventenne a essere monarchico?
Prima di tutto, per amor patrio. Ci rendiamo conto che le cose andrebbero meglio. Non è facile, in Italia, definirsi "monarchici"
Uno di loro aggiunge: Per le mie posizioni, io ci ho rimesso una tesi di laurea.

Provenite da famiglie monarchiche?
Assolutamente no. Alcuni di noi hanno nonni morti in Russia o nei lager.

E chi dovrebbe essere a diventare re di Italia?
Sicuramente un Savoia. Le diatribe dinastiche interne alla casa... non ci interessano. Ognuno ha le sue idee.

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