La notizia che il progetto di recupero del “Sacra Famiglia” di Dogliani Castello non sarà finanziato dal bando “Faro” della Fondazione Crc è ormai di un paio di settimane fa, ma la delusione ovviamente è ancora più che viva in paese. Abbandonata l’ipotesi di poter creare, nel grande caseggiato, il “Campus dell’arte e della cultura”, resta adesso infatti soprattutto la preoccupazione di come recuperare l’immobile in futuro. La struttura è vastissima e necessita innanzitutto di una serie di interventi “conservativi”, ma allo stesso tempo sarebbe importantissimo trovare una destinazione d’uso adeguata, che permetta di far rivivere uno dei “simboli storici” del paese. Il problema è stato discusso mercoledì sera, durante il Consiglio comunale, quando il capogruppo di opposizione Nicola Chionetti ha commentato: «Adesso non basterà ridurre il progetto iniziale del Campus per poterlo realizzare, serve una progettazione chiara e particolareggiata per un riutilizzo sostenibile. La struttura dovrà essere collegata con le realtà produttive locali, a partire dal settore agricolo e soprattutto da quello vitivinicolo. La nostra viticoltura infatti è di una qualità ormai davvero elevata e tanti giovani, molto preparati, si stanno impegnando nel settore. Rispetto alla rivoluzione realizzata dai nostri predecessori 40 anni fa però adesso la viticoltura locale si trova ad un bivio – ha aggiunto –. Per mantenere standard qualitativi elevati infatti serve alta professionalità, ma spesso i lavoranti in vigna non hanno le competenze richieste per il livello del prodotto che si vuole ottenere. Per questo motivo al “Sacra Famiglia” si potrebbe puntare sulla formazione professionale vitivinicola, coinvolgendo le realtà scolastiche ed accademiche che in questo campo stanno già facendo ricerca». Secondo Chionetti questa “Scuola delle viticoltura” non dovrebbe nascere obbligatoriamente in alternativa all’idea del Campus, ma potrebbe magari far parte del progetto. «I soldi per sostenere l’idea – ha concluso Chionetti – potrebbero arrivare coinvolgendo realtà private e Consorzi di tutela o magari sfruttando i canali di docenti universitari che conoscono bene il campo e i vari soggetti coinvolti. Le stesse aziende vinicole potrebbero essere interessate a sovvenzionare il progetto». Pronta la replica del sindaco Franco Paruzzo, che non si è voluto fermare all’ipotesi proposta dalla minoranza, ma ha “allargato il raggio d’azione” con un appello appassionato: «Il “Sacra Famiglia” è un bene prezioso per tutti noi. Se fossero arrivati i soldi del bando “Faro” il suo recupero e il suo riutilizzo sarebbero stati molto più semplici, così invece dovremo valutare altre strade da percorrere. Mi rivolgo quindi a tutti i doglianesi: suggerimenti e idee sul futuro riutilizzo del “Sacra Famiglia” saranno ben accetti. Invitiamo chi avesse progetti interessanti e sostenibili a farsi avanti, siamo pronti a valutare tutte le ipotesi. Ovviamente – ha concluso il primo cittadino – bisognerà innanzitutto però trovare una copertura economica, prima di intraprendere un intervento di recupero. In periodi come questo non sarà facile reperire fondi, anche perché per un immobile come il “Sacra Famiglia” serviranno grosse somme di denaro. Ripeto, il recupero del caseggiato resta per noi una priorità».
Una “Scuola della viticoltura” nel “Sacra Famiglia” di Dogliani?
Proposta del capogruppo di opposizione Nicola Chionetti. Il sindaco Paruzzo lancia un appello: «Tutti i doglianesi che hanno progetti sostenibili si facciano avanti!»