Polemica a Dogliani: una “tassa sui morti”?

Intervento dell’opposizione sui costi relativi all’ingresso delle salme nel cimitero. Pronta risposta del primo cittadino: «È una normativa obbligatoria, alla quale avrebbe già dovuto adeguarsi il sindaco precedente»

È scontro a Dogliani tra maggioranza e minoranza, sui costi legati alla tumulazione dei defunti nel cimitero cittadino. Il “caso” è stato sollevato dall’opposizione del capogruppo Nicola Chionetti, che ci ha fatto pervenire in redazione una lunga nota. «A Dogliani dal 2018 i parenti del defunto sborseranno al Comune 250 euro per andare al cimitero – si legge nel testo –. Con il nuovo anno sono arrivati nuovi aumenti. La spiacevole novità ora, oltre a rincari sulle tariffe esistenti, è l’invenzione di una nuova tariffa, introdotta dal sindaco e dalla Giunta; si tratta di 250 euro per defunto giustificati come “accoglimento salma”. Insomma, si paga un fantomatico servizio per quella che a noi pare una sorta di “tassa sui morti”, che scatta nel momento in cui il feretro varca le porte del cimitero, “accolto” da altri quattro portantini oltre a quelli già pagati alla ditta funebre. Infatti, il servizio di tumulazione, i manifesti e le altri voci, sono tutte già profumatamente pagate dai parenti del defunto al Comune. Per il resto, il feretro è sempre giunto alla tomba, varcando le porte del cimitero, tramite i portantini pagati dai parenti all’impresa funebre. Si tratta cioè di un servizio che il cittadino si paga da sé. Per questo motivo troviamo del tutto ingiustificati i 250 euro che dal nulla ora vengono richiesti al contribuente, per giunta in circostanze del tutto particolari. Speriamo non ci venga risposto che ciò dipende dal servizio offerto dalla società Calso, perché è il Comune che ha affidato a Calso i servizi cimiteriali, è il Comune che comanda in Calso con il suo 23% di partecipazione, è il Comune che deve controllare i costi e gestirli. A Carrù e Farigliano, ad esempio, non esiste una tariffa di questo genere, ma si pagano semplicemente la tumulazione e le voci consuete. A Dogliani invece si pagano 350 euro per i quattro portantini all’impresa funebre e poi 250 euro al Comune per altri quattro portantini, che più persone ci hanno segnalato non essere del tutto presenti o al massimo nel numero di uno o due, per un servizio inesistente e incredibilmente costoso». Pronta la risposta del sindaco Franco Paruzzo, che ha spiegato: «I costi maggiori non dipendono da un aumento delle tasse, ma dall’adeguamento alla normativa regionale sulle figure professionali relative al funerale e dal fatto che ognuna di essa deve dipendere da un diverso ente appaltatore. Il portantino che fa il servizio durante il trasposto della salma non può entrare nel cimitero con l’appalto dell’impresa funebre ma deve aver stipulato un appalto diverso con il gestore del cimitero. Visti i continui e reiterati abusi delle imprese funebri, soprattutto nei grandi centri, la Regione intendeva con questo regolamento porre un rimedio, di dubbia efficacia, ma di sicuro effetto provocando aggravi economici a spese dei cittadini. È pur vero – ha aggiunto Paruzzo – che la precedente amministrazione non ha mai considerato il problema in quanto il servizio era stato affidato alla Fondazione Ospedale Civico Sacra Famiglia. Rammentiamo alla minoranza che la mancata applicazione della norma sui servizi cimiteriali, come il non affrontare la situazione debitoria della Fondazione Ospedale Civico, è stata lo loro politica per ben cinque anni dove le problematiche non si affrontavano ma si rinviavano nella speranza di mantenere il consenso dei cittadini. Calso chiede e impone al Comune l’adeguamento alla normativa in materia e ovviamente pretende che il servizio sia svolto in sicurezza. Secondo il regolamento regionale poi le figure che operano durante il funerale devono rispondere a specifiche specializzazioni destinate ai diversi momenti e queste professionalità non possono essere appaltate da un solo soggetto quale l’impresa funebre, in quanto non competente per la parte cimiteriale. Ci dispiace – ha concluso il sindaco – che nella nota della minoranza siano chiamati in causa Comuni vicini, senza conoscere bene in che modo gli eventi funerari siano trattati, potendo creare sospetti di non osservanza della normativa».

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