Mondovì: poste le basi per il “Sacra famiglia 2”con nuovi spazi nuovi e servizi specialistici

Acquistato il terreno per edificare un nuovo centro residenziale per anziani. Concorso di idee-progetto e “project financing” per realizzarlo 

Giovedì 1° marzo, la Casa di Riposo “Sacra Famiglia” ha acquistato il terreno di circa 5.500 metri quadrati, confinante con la sede attuale della Struttura. La notizia è stata ufficializzata dal Commissario straordinario Giuseppe Germanetti. L’atto notarile di acquisto è stato firmato dal Commissario straordinario che, acquisendo a patrimonio tale area, consentirà all’Ente di programmare e realizzare gli sviluppi strutturali che servono per rispondere più compiutamente alle necessità assistenziali attuali e future della popolazione anziana della Città.
Oggi la Casa di Riposo “Sacra Famiglia” è dotata di 80 posti letto autorizzati per l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti, delle diverse intensità assistenziali, e di 35 letti per le persone anziane autosufficienti e parzialmente autosufficienti. Si sta completando la progettazione di un Centro Diurno Integrato, per l’accoglienza e l’assistenza durante le ore del giorno degli anziani che possono tornare in famiglia la sera ed è stata richiesta l’autorizzazione della Regione per alcuni posti letto per l’accoglienza temporanea, cosiddetta di “sollievo”. Manca e si tratta di un vuoto che va colmato al più presto, un nucleo assistenziale dedicato alla ospitalità e alla cura dei malati di Alzheimer e delle altre demenze senili, che richiede spazi nuovi e servizi specialistici.
Per questo il Commissario straordinario ha deliberato un atto di indirizzo, che propone delle soluzioni strutturali per consentire alla “Sacra Famiglia”, tra le tre strutture pubbliche più grandi della Provincia di Cuneo e la maggiore nel Monregalese, di adeguare i propri servizi alle necessità assistenziali delle persone anziane, prioritariamente della Città di Mondovì e del territorio circostante. In estrema sintesi l’atto di indirizzo prevede di utilizzare tutta la sede attuale, concepita progettualmente più di trenta anni fa, come residenza per l’assistenza e la cura degli anziani non autosufficienti, con il Centro Diurno Integrato e il nucleo per le persone colpite dalla malattia di Alzheimer e dalle altre malattie neurologiche degenerative del cervello.
Per gli anziani autosufficienti e parzialmente autosufficienti, si prevede la costruzione di una nuova sede nel terreno a fianco della struttura attuale, appena acquistato. In questo caso si ipotizza un vero e proprio centro residenziale con unità abitative a vita indipendente, per una e per due persone (coppia di coniugi), con possibilità di accesso a tutti i servizi comunitari, se necessari (pasti, lavanderia, servizi tutelari e sanitari, ecc,). Si tratterebbe, in definitiva, di un complesso residenziale con più corpi di fabbrica e con spazi comuni (palestra, sale ricreative, sale da pranzo, ecc.), gestito come parte integrante della “Sacra Famiglia”. Un modello abitativo moderno, un centro residenziale con almeno quaranta piccoli appartamenti, in un contesto abitativo che potrà ospitare anche altri servizi, come ad esempio, a piano terreno, i servizi territoriali dell’Asl e del Consorzio dei Servizi Sociali del Monregalese, aperti alla città, se si riterrà di collocarli in una unica sede per integrarne meglio le funzioni e gli utilizzi.
Si realizzerebbe, in tal caso, un vero e proprio polo assistenziale per la Città di Mondovì, situato in una area baricentrica tra l’Altipiano 1 e l’Altipiano 2, accessibile da via Ortigara e da Corso Stati Uniti. Per questa opera, l’atto di indirizzo del Commissario prevede un concorso di idee-progetto, già in fase di elaborazione, e una costruzione per lotti funzionali e funzionanti. Quanto alle risorse economiche necessarie per realizzare l’opera, il Commissario straordinario scrive che si potrà ricorrere, anche solo in parte, a finanziamenti privati, che già sondati risultano disponibili, con la tecnica finanziaria del “project financing”, prevista dalla normativa vigente in materia di lavori pubblici. Una tecnica che consentirebbe alla “Sacra Famiglia” di avere la proprietà esclusiva di tutto ciò che si costruirà sul nuovo terreno appena acquistato.

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