«La donna è come il lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, leale, errante» (“Donne che corrono con i lupi”, Clarissa Pinkola Estés)
Imprenditrici, lavoratrici, studentesse, insegnanti, con incarichi pubblici, nel volontariato, nello sport. Donne. Giovedì è l’8 marzo, ed è la Giornata internazionale dei diritti delle donne. Noi la chiamiamo genericamente “Festa della donna”, ricorrenza che a volte si sintetizza con una mimosa e una cena al ristorante. C’è di più, ci deve essere di più. Lo abbiamo chiesto a loro, a tante di loro. Di tanti ambiti diversi.
...
L’anno prossimo la sua società, la “Ginnastica Mondovì”, compirà 50 anni. Lei, Silvia Ghibaudo, ne ha 74 («Ma non li ho mai contati… faccio sempre fatica a ricordami quanti anni ho!» dice, ridendo) e ha dedicato la sua vita allo sport delle ragazze. Ginnastica artistica e ritmica
Silvia, lei ha fondato la prima società sportiva femminile nata in Granda. Com’è cambiato l’approccio delle ragazze allo sport in mezzo secolo?
È andato sempre in crescendo. Noi siamo stati i primi, lo sport aveva solamente società maschili dedicate al calcio, al basket… quindi eravamo una novità. La nostra palestra è sempre stata frequentatissima, siamo partiti dalla ginnastica artistica e poi abbiamo aggiunto la ritmica. Io ho sempre notato, nelle ragazze, una forte passione verso questo mondo. Passione che non si spegne con l’età, anzi. Col tempo, questa società è diventata una “grande famiglia”.
Com’è cambiata invece la concezione dello sport femminile, nel corso degli anni?
è andata migliorando, direi dagli anni ’90 in poi. Prima lo sport era effettivamente visto come un mondo molto maschile, oggi decisamente non è più così. Credo dipenda dal fatto che, fortunatamente, la figura della donna ha avuto più spazio in tanti altri ambiti della società. Da tempo ho notato un dettaglio: una volta, alle nostre gare, le bambine o le ragazzine venivano accompagnate solo dalle mamme. Oggi invece ci sono papà che non si perdono una gara! Sono “scaldatissimi”, fanno il tifo, vengono con gli striscioni!
Le ragazze sognano di diventare atlete professioniste?
Assolutamente sì: sognano le Olimpiadi! Tutte le nostre ragazze, anche quelle alle prime armi, sognano di entrare un giorno nelle “Farfalle” della nazionale. Oggi esistono grandi modelli sportivi femminili. Ma questo vale anche per gli altri sport: ho sentito ragazze dire che il loro sogno è diventare star di sport di squadra, ma anche di motocross o di arti marziali.