L'ultima vittima in ordine di tempo, la numero 39, è stata appena estratta. Mauro Bongioanni ci risponde al telefono in un attimo di pausa nelle operazioni di ricerca dei sopravvissuti sotto le macerie del ponte Morandi: «Lavoriamo senza sosta da ieri pomeriggio - spiega -. Da Cuneo siamo in 11, da Mondovì io e Fabrizio Ghibaudo. Ieri siamo arrivati qua alle 16 e abbiamo lavorato fino alle 3 del mattino. Siamo andati a dormire, e alle 7 abbiamo ricominciato».
Il Comando di Genova ha allestito un dormitorio nella palestra. «Si lavora senza sosta, facendo attenzione perché la zona del crollo è piena di detriti, tondini di ferro, macerie e lamiere. La situazione è molto tesa, ma si lavora con costanza». Come funzionano le operazioni di soccorso? «Qui sono giunte Unità cinofile da ricerca da ogni parte di Italia. I cani fiutano la presenza di persone, poi arrivano i tecnici dell'USAR - i nuclei da ricerca e soccorso urbano - e si inizia a scavare. L'ultima vittima è stata estratta dalle lamiere della sua auto che era rimasta incastrata fra i pilastri, sopra e sotto. Ovviamente si lavora in massima sicurezza... anche perché c'è anche timore per la parte di ponte rimasta su». Fino a quando andranno avanti le operazioni? «Impossibile dirlo adesso. La nostra colonna è partita con una previsione di 72 ore, ma potrebbero chiederci di fermarci ancora».