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Mondovì pazza per Annalisa

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Wake Up, Mondovì! L’invito a svegliarsi, per la nostra città, viene dal titolo dell’evento musicale che, iniziato nel 2016, è cresciuto nell’edizione del 2017, giungendo quest’anno a portare in città nomi davvero grossi – ed estremamente controversi: che nell’attuale like economy è un altro valore aggiunto – della scena musicale mondiale. Ma se anche per gli eventi a pagamento si spera in un possibilissimo sold out, il concerto gratuito inaugurale del 1 settembre – nella cornice di Piazza Maggiore, il salotto buono della città – è di tutto rispetto: anzi, forse è quello di maggior interesse per un pubblico italiano più generalista, mentre i grandi nomi della trap interessano un segmento, anche generazionale, più specifico.

La città alta, complice anche la circolare Gabrielli ormai divenuta il pane quotidiano degli organizzatori d’eventi, è blindata come neanche per un assedio secentesco dei Savoia. La gestione dell’evento appare impeccabile, cortese e professionale da parte dello staff, con tempi fluidi nonostante la delicata “sicurezza aumentata” degli ultimi anni. La meravigliosa cornice di Piazza Maggiore, un gioiello più unico che raro sospeso tra gotico e barocco fusi in una mirabile sintesi, è un fondale perfetto all’evento: e vederla gremita da una folla variegata, tra l’interesse dei più adulti e la passione degli adolescenti che cantano a squarciagola le canzoni dell’autrice, è indubbiamente emozionante per chi ami la musica e la città in pari misura. La presenza della Funicolare si mostra in questo caso come un vero punto di forza dell’evento, consentendo un afflusso e un deflusso rapido e in piena sicurezza.

Il merito, naturalmente, va anche in primis ad Annalisa, cantante indubbiamente nel pieno solco della musica leggera italiana e del miglior nazionalpopolare – più Gramsci che Pippo Baudo, verrebbe da dire.

Annalisa, al secolo Annalisa Scarrone, è inoltre originaria di Carcare, in Val Bormida, come si capisce fin dal cognome delle nostre parti. Il concerto è stato quello più vicino alle sue terre mai effettuato dall’autrice, cosa che forse rende, per una volta, un po’ meno retorica la captatio benevolentiae verso il “pubblico meraviglioso” e “Mondovì, la città che io amo” (per citare il mitico Pippo Kennedy Show). Del resto, anche il pubblico – monregalese, ma con una consistente trasferta dai dintorni e dalla Liguria dell’autrice – tributa un omaggio più sentito a quella, che in fondo, è una “gloria locale” in senso un po’ esteso.

Classe 1985, Annalisa non è del resto un starlette come tante, ma è meritoriamente una delle principali nuove popstar del sistema mediatico italiano: terza al Sanremo 2018 con “Il mondo prima di te”, alla sua quarta presenza al grande festival nazionalpopolare, oltre a numerosi altri riconoscimenti, premi, dischi d’oro e di platino.  Emersa da “Amici” della potentissima Maria De Filippi, si è classificata seconda alla X edizione del programma, quella del 2011, ottenendo il premio della critica grazie alla sua riconosciuta maturità tecnica. Da lì intraprende un percorso cantautorale dotato di una sua personalità, che si può cogliere dall’esame dei testi i quali, benché pop, mostrano un certo fil rouge personale.

L’autrice infatti, a fianco del percorso musicale, ha conseguito una laurea in Fisica – e conduce infatti anche una serie di programmi di divulgazione scientifica iniziati con “Tutta colpa di Darwin”, e proseguiti con Einstein e Galilei. In modo molto edulcorato (è chiaro) qualche elemento passa nei testi delle canzoni: basti prendere ad esempio “Diamante lei e Luce lui”, che fa della rifrazione della luce un “correlativo oggettivo” del rapporto di copia meno banale dei soliti solecuoreamore della canzone italiana. Un tema che affiora qua e là, sottotraccia, anche nel recente album “Bye Bye”, il cui tour volge alla conclusione (Mondovì era la penultima tappa prima dell’Arena di Verona il 3 settembre), mentre il video di “Un domani” (appena divulgato, il giorno stesso del concerto) si ammanta di marmi classici, quasi a segnare che anche l’umanesimo vuole la sua parte.

In conclusione, quindi, un evento monregalese, per una volta, oltre le più rosee aspettative, che speriamo sia di stimolo per proseguire in questa sinergia tra grandi eventi musicali e città di cultura. E se “tutto succede per una ragione”, fa piacere che sia iniziato con un’autrice come questa Annalisa quasi cyberpunk, che certo per ora è più vicina ad Ermal Meta che all’ermetismo ligure di Montale, Sbarbaro e Caproni, ma pare promettere decisamente bene.

Immagini di Renata Roattino 

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