La data X è la metà del 2019. Insomma, fra un anno. Quello sarà il giorno in cui attraccherà la prima nave al terminal di Vado Ligure. E quella è la data per cui Mondovì, se vorrà, dovrà essere pronta ad accogliere i container nell’area della “Lannutti”. Parliamo, tanto per capirci, della “Dogana di Mondovì”. Il progetto che potrebbe trasformare la città in un “porto di terra”, collegato via ferrovia con la maxi-piattaforma di Vado.
È stato presentato venerdì 7 settembre, presso il Salone d’Onore della Camera di commercio, in collaborazione con la società APM Terminals Vado Ligure S.p.A., a controllo danese e cinese, il progetto della piattaforma multipurpose di Vado Ligure. Il progetto, altamente innovativo, risponde alle trasformazioni epocali in corso nel settore dei trasporti marittimi, completando l’offerta disponibile con un impianto innovativo atto a ospitare le navi di ultima generazione, di dimensioni sempre crescenti.
Per il territorio cuneese si profila così una straordinaria opportunità: recuperare parte del traffico mercantile proveniente anche dall’Est asiatico, tramite il Canale di Suez, che, attualmente, raggiunge l’Europa attraverso i porti del Nord. All’incontro, oltre al presidente della Camera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello, sono intervenuti Osvaldo Bagnasco, - Mercitalia rail, sub holding Ferrovie dello Stato, Rino Canavese - membro del comitato di gestione dell’Autorità portuale Savona – Genova, Paolo Cornetto - amministratore delegato società APM Terminals Vado Ligure S.p.A. e Luca Remmert - presidente Finpiemonte partecipazioni.
“Si tratta di un’opportunità straordinaria per le tante imprese che hanno reso possibile il ‘modello Cuneo’ – ha sottolineato il presidente dell’Ente camerale Ferruccio Dardanello – Dobbiamo essere pronti e coesi, tutti insieme, territorio, istituzioni, imprese e politica, a coglierla per incanalare questo flusso di merci, inarrestabile nella sua crescita, perché porti sviluppo e occupazione anche alla Granda”. Le presentazioni hanno evidenziato l’enorme portata degli investimenti che da anni una joint venture internazionale, a guida di APM Terminals, il cui socio di maggioranza è il colosso Maersk, sta realizzando per rispondere alle nuove sfide della logistica. “Vado vuole essere la ‘porta logistica sul mondo’ per il territorio cuneese, area che riveste per noi un'importanza fondamentale – ha commentato l’amministratore delegato di APM Terminals Vado Ligure S.p.A. Paolo Cornetto - Ci auspichiamo, e lavoreremo insieme agli operatori locali, per far si che i traffici di merci da e per questo territorio si sviluppino ulteriormente con l'entrata in servizio del terminal. Saranno garantiti collegamenti e servizi e spingeremo molto sulla ferrovia per un trasporto più sostenibile”. “La realizzazione di quest’opera, pensata nel 2005, è stata particolarmente complessa sia per le sue straordinarie dimensioni - si pensi che la struttura è alta 28 metri ed ha una superficie di 21 ettari - che per garantire un attento e scrupoloso controllo ambientale. - ha aggiunto Rino Canavese, membro del comitato di gestione dell’Autorità portuale Savona Genova - Ora siamo alle fasi finali e tra un anno la vedremo in funzione”. Tante le opportunità per l’economia cuneese, dalle prospettive che si aprono per la trasformazione delle merci all’attrazione delle direttrici di traffico e dei conseguenti poli logistici, di cui queste stesse merci dovranno usufruire per raggiungere i mercati di destinazione.