«Mio figlio Marcello non si è suicidato, ma è stato ucciso. Chi sa, parli!». Dopo averlo ripetuto per anni, mamma Elena Balcan, che aveva lanciato il suo drammatico appello anche a “Chi l’ha visto?”, ha finalmente visto accolta la sua richiesta e, dopo sei anni da quel drammatico 26 maggio 2012, la Procura della Repubblica di Cuneo ha deciso di riaprire un fascicolo sulla morte del 31enne di origine rumena con l’ipotesi di reato: omicidio.
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Alla tesi del suicidio mamma Elena non ha mai creduto: sei anni fa fu proprio lei a trovare il ragazzo senza vita nella sua abitazione di Pascomonti, in pigiama, seduto con i piedi e le gambe sotto al letto, un sacchetto di plastica in testa, un altro in bocca. Da allora si è sempre battuta per far riaprire il caso, forte di una convinzione che, oltre all’amore per un figlio morto in circostanze così tragiche, si basava su alcuni elementi che non furono mai presi in considerazione. «Oggi sono la mamma più felice del mondo». Insieme al marito Battistino, da sei anni chiede verità per suo figlio. L’abbiamo sentita appena tornata dalla Romania, dove si era recata per qualche giorno a trovare i parenti, e ci ha raccontato cosa ha detto agli inquirenti.
Ulteriori particolari su L'Unione Monregalese del 10 ottobre 2018