Carlevè, l’attesa è finita: venerdì si svela il nuovo “Moro”

Una presentazione inedita per la città

Il seggio vacante verrà occupato, e il Carlevè avrà il suo nuovo re in maschera. Venerdì 19 ottobre la "Famija Monregaleisa", organizzatrice del carnevale di Mondovì, svelerà chi sarà  ricoprire il ruolo della maschera principale da ora in poi nella Corte: il Moro. Carlo Comino, che ha portato il turbante e il martello dal 2009 al 2018, si era "dimesso" pochi mesi fa. Assieme al Moro, verranno anche ufficializzate le date delle sfilate del Carlevè 2019. Un evento "inedito" per la città, perché fino a oggi non era mai accaduto  di dover annunciare un nuovo Moro subentrato "per dimissioni".

«UNA FIGURA RAPPRESENTATIVA DELLA CITTÀ»
L'unica cosa certa, è che non sarà un mebro dell'attuale Corte "promosso" di grado. Quello del Moro non è un ruolo "da prendere alla leggera". Il Moro è una maschera che, a differenza della compagna (la Bèla che cambia ogni anno), è una figura fissa e di assoluto primo piano.

Quali sono le caratteristiche che dovrà avere? «Prima di tutto - aveva affermato Natta in un'intervista rilasciata a L'Unione Monregalese alcuni mesi fa – dovrà avere la disponibilità a prendersi questo impegno: il Moro è la figura centrale della Corte e deve essere presente a tutte le uscite, a tutti gli appuntamenti, in tutte le occasioni. Deve avere il tempo di mettere da parte il lavoro per l’intero periodo del Carlevè». Ma non c’è solo questo. «Mi piacerebbe che il prossimo Moro fosse una figura che rispecchiasse un po’ più le caratteristiche dei Mori passati: non troppo giovane (Carlo Comino iniziò che aveva 25 anni, ndr), sicuramente monregalese. Deve saper fare gruppo con la Corte, deve saper parlare piemontese, avere la passione per il Carlevè, per i balli. Deve essere una figura che sappia rappresentare la città, e che voglia farlo». In che senso? «Il Carlevè è una delle manifestazioni che rendono famosa Mondovì in tutto il Piemonte e in Liguria. Non ci sono altri Carnevali come il nostro, siamo il più noto e il più grande dopo Ivrea, e il Moro deve essere una figura in grado di promuovere questo territorio».

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