Si fa presto a dire: «Fregatene, sei bella così!». Ma quante ragazze passano le ore a nascondere ciò che sono? E quanti ragazzi, alle spalle, le offendono per il loro aspetto o la loro taglia? Viviana ha deciso di dire la sua: con un video social, pubblicato sul suo profilo Instagram. Un video che viaggia verso le 5 mila visualizzazioni, e che inizia mandando «affan…» il “body-shaming”, ovvero gli insulti e le prese in giro (purtroppo molto di moda sui social…), verso chi ha un aspetto o un fisico diverso da quello delle top model. Viviana – 17 anni, di Mondovì classe IV del Liceo Linguistico – attacca l’argomento con un video semplicissimo, girato in casa: «Troppe donne sono complessate per colpa di certi stupidi che associano l’idea di bellezza a una taglia 38 o a una quarta di reggiseno. La bellezza non è quello, non è essere alte 1,80 e con un fisico da grissini. Troppe donne cadono nel baratro, si ammalano e soffrono di anoressia o bulimia. E questo è ovviamente riferito anche ai ragazzi». Un messaggio forte, coraggioso, ancor di più se viene da una giovanissima di quell’età. «In questi giorni ho visto su Internet alcuni commenti raccapriccianti ed imbarazzanti sotto le foto di ragazze con un fisico normalissimo – scrive Viviana – così ho deciso di dire la mia».
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Viviana, da dove nasce l'idea di questo video?
Ho visto alcune foto su Internet di una ragazza – una ragazza famosa, dal fisico normalissimo – e ho letto commenti assurdi sotto le sue immagini. Insulti incomprensibili. E mi sono detta: è il momento di dire qualcosa.
Ti aspettavi un simile apprezzamento?
Assolutamente no! Ma ne sono felicissima, davvero tanto. Ho fatto quel video pensando: anche se lo vedessero solo in 5-6 persone, voglio comunque dire queste cose. Sentivo che era giusto parlare, anche solo per aiutare una singola ragazza. Invece lo hanno visto in migliaia… mi hanno scritto in tanti, facendomi i complimenti, e non me lo aspettavo. Poi, certo, sono arrivate anche le critiche.
Quali critiche?
Mi hanno dato della “buonista”, di quella che diffonde messaggi banali. Ma, sinceramente, me ne frego: se è banale, come mai il body-shaming esiste? Invece esiste eccome, ed è un problema grosso.
Ti è mai capitato di ricevere offese o messaggi denigratori rivolti al tuo aspetto?
Una volta, sempre su Internet, su “Ask” (un social in cui l’utente deve rispondere a domande anonime, ndr). Una persona mi ha aggredita dicendo che il mio aspetto non era abbastanza femminile. Mi ha detto che sembravo un transessuale. Continuava a offendere, e lì ho capito quanto pesante può essere questo fenomeno.
Intervista completa su L'Unione Monregalese del 17 ottobre 2018