Giornalista enogastronomica, esperta di ristoranti, scrive per la “Guida ai ristoranti dell’Espresso”, cebana, di recente è stata giudice alla trasmissione di Rai 1 “La prova del cuoco” condotta da quest’anno da Elisa Isoardi. È Paola Gula, che per una settimana è stata ospite alla celebre trasmissione “lasciando il segno”, per il suo capace e disinvolto modo di approcciarsi ai piatti degli chef in gara.
Come è iniziata la collaborazione con la Rai?
Quattro anni fa, grazie alla fiducia riposta in me da Elisa Isoardi, sono stata ospite fisso di “Uno mattina verde” in qualità di esperta di enogastronomia e soprattutto della storia dei prodotti, un argomento che mi affascina da sempre. È stata una bella esperienza che non ha avuto seguito prima di tutto a causa del mio impegno da assessore (ndr in Comune a Ceva) che mi ha imposto di rinunciare a parecchie offerte. Da allora a oggi sono cambiate molte cose e diciamo così ... sono tornata ad essere padrona del mio tempo e intanto Elisa è tornata alla conduzione della “Prova del cuoco”. Ho inviato il curriculum e mi hanno chiamato quasi subito.
Come ti sei sentita una volta seduta alla postazione di giudice?
Quattro anni fa, alla prima diretta, ero letteralmente terrorizzata. Questa volta è andata meglio anche perché sono quasi venti anni che collaboro con guide ai ristoranti, prima con “La guida critica e golosa” di Paolo Massobrio e ora con “La guida ai ristoranti dell’Espresso”. Il ruolo di giudice mi calzava a pennello. Si trattava solamente di trasferire quanto faccio di solito, da scritto a orale. La difficoltà sta solo nel non essere troppo “tranchant”.
La difficoltà più grande?
Non è facile giudicare 4 piatti in pochissimi minuti. Qualcosa si può intuire seguendo la preparazione, ma è l’assaggio che dice l’ultima parola. È ancora meno facile dare un giudizio sintetico rispettando i tempi televisivi che sono strettissimi.
La collaborazione si ripeterà? Ci sono progetti futuri?
Spero vivamente che questa esperienza si possa ripetere perché è stata straordinaria. Potrebbe succedere, ma non c’è nulla di certo o imminente anche perché devo fare i conti con i miei giorni di ferie...