A Mondovì, dopo Manet, un’opera di Kandinskij

Grazie alla Fondazione CRC al Museo della ceramica arriva “Spitz-Rund”, un’opera realizzata su cartone

Dopo il “mistero di Manet”, la mostra che portava a Mondovì “Il signor Arnaud a cavallo” (quadro iniziato dal celebre impressionista francese ma terminato postumo da mano ignota), in città arriva un’altra opera d’arte a grande firma: un dipinto di Vassily Kandinskij, uno dei lavori meno noti dell’artista russo realizzata su cartone.

LA MOSTRA
Fulcro della mostra non sarà solamente l’opera in sé, quanto una serie di pannelli che ne descriveranno in dettagli la recente operazione di restauro. Giovedì 15 novembre alle ore 17,30, presso il Museo della Ceramica di Mondovì (Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore 1), avrà luogo l’inaugurazione della mostra, intitolata appunto “Kandinskij, l’armonia preservata. Dietro le quinte del restauro”.
L’allestimento realizzato presso gli spazi espostivi del Museo della Ceramica accompagnerà il visitatore attraverso i diversi stadi del progetto: apre la mostra una sezione dedicata alle fasi di analisi e restauro, illustrate da foto, grafici, ma anche dall’esposizione degli strumenti utilizzati e dal racconto tramite applicativi e video dell’osservazione dell’opera e delle operazioni effettuate dal restauratore. Si prosegue con la sezione dedicata alla biografia del dipinto – la sua complessa stratigrafia, i materiali impiegati – per arrivare, infine, alla visione dello stesso, esposto in una teca appositamente realizzata che lo protegge da eventuali sbalzi di temperatura e umidità. In un’area dedicata ai più piccoli, infine, sono messi a disposizione i materiali per realizzare una personale versione di Spitz-Rund, utilizzando le forme che la compongono.

LE ANALISI E IL RESTAURO
L’allestimento della mostra è stato preceduto da un’approfondita campagna diagnostica funzionale allo studio del manufatto e di supporto alla definizione dei materiali e delle modalità di intervento, curata dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CRC, il Comune di Bergamo, la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Protagonista dell’esposizione sarà l’opera “Spitz-Rund”, olio su cartone eseguito da Kandinskij nel 1925, entrata a far parte delle Collezioni della GAMeC nel 1999 grazie alla donazione di Gianfranco e Luigia Spajani.
L’opera è stata oggetto di un’accurata analisi diagnostica condotta dal Centro della Venaria, da cui sono emersi particolari inediti sul suo stato di conservazione e sulla sua storia. L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 3 febbraio dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 18; sabato e domenica dalle 10 alle 18. L’ingresso è libero. Per maggiori informazioni telefonare allo 0174/40389 e 0174/559365, o visitare il sito della Fondazione CRC www.fondazionecrc.it.

Il dipinto è stato sottoposto a una serie di analisi scientifiche, a partire dalla campagna di diagnostica per immagini fino agli approfondimenti sulla tecnica esecutiva e sullo stato di conservazione, tramite tecniche avanzate di tipo non invasivo e puntuali microcampionamenti. A conclusione di questa prima fase, il Centro Conservazione e Restauro è intervenuto sull’opera con il consolidamento di alcuni punti che presentavano problemi di adesione tra la preparazione e il supporto cartaceo. Il confronto tra i dati emersi e le osservazioni compiute direttamente sul dipinto consente ora di presentarlo con un significativo corredo di informazioni, utili per una sua migliore comprensione e per la sua futura conservazione.

L’INTERVENTO DELLA FONDAZIONE CRC
«Dopo il grande interesse destato lo scorso anno dal progetto su Manet – commenta Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC – anche quest’anno la Fondazione ha voluto portare a Mondovì l’opera di un artista di fama mondiale, inserendo il momento dedicato all’esposizione al pubblico nell’ambito di un progetto più vasto, di ricerca e di impegno sul fronte della conservazione, che ha permesso di scoprire e di presentare inedite informazioni sulla realizzazione, sulla conservazione e sulla storia dell’opera».
«Esprimo la profonda gratitudine di tutta la Città – aggiunge Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – nei confronti della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per aver rispettivamente sostenuto ed eseguito il restauro dell’opera di Kandinskij, patrimonio pubblico conservato alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. Un’importante iniziativa che vede tra i suoi punti di forza anche la restituzione al pubblico delle approfondite fasi di studio di un capolavoro del Novecento, che Bergamo è orgogliosa di custodire». «La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è tra i pochi musei italiani a poter vantare un’opera di Kandinskij nelle proprie raccolte – conclude Lorenzo Giusti, Direttore GAMeC –. Sin dal 1999, anno in cui l’imprenditore Gianfranco Spajani e la moglie Luigia donarono la propria collezione alla Città di Bergamo con l’intento di costituire un primo nucleo su cui fondare lo sviluppo delle raccolte del museo, Spitz-Rund è divenuta una delle opere più celebri del nostro patrimonio, e oggetto di importanti prestiti a livello internazionale. L’apertura di questa mostra, a conclusione di una campagna di indagini diagnostiche che ha permesso di acquisire informazioni preziose sulla storia del dipinto, rappresenta ora un’occasione unica per il pubblico, che ha l’opportunità di ammirare uno dei capolavori del padre dell’Astrattismo fuori dalle mura della GAMeC».
«Il rafforzamento dei rapporti di collaborazione con le istituzioni locali e nazionali rappresenta un’opportunità importante per la nostra Fondazione», dichiara Stefano Trucco, Presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. «Siamo grati alla Fondazione CRC per aver reso possibile questo progetto, che permette al pubblico di conoscere più da vicino il mondo del restauro e a noi di raccontare il quotidiano impegno nella ricerca e nella conservazione del patrimonio culturale. La disponibilità della GAMeC e del Comune di Bergamo, che ci hanno affidato un’opera straordinaria, ha fornito ai nostri laboratori un caso di studio molto interessante e complesso, che accresce ulteriormente la nostra esperienza nel campo della conservazione delle opere di arte contemporanea».

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