Ancora una volta La Meridiana Tempo offre alla cittadinanza una bella mostra, un nuovo autore monregalese, esordiente, che presenta al pubblico i suoi lavori in una bella esposizione che durerà fino al 9 dicembre. Marco Nasi, classe 1976, diplomato al classico monregalese e laureato in Filosofia Morale presso l'Università di Torino, si occupa da vent'anni professionalmente di stampa. Tutti spunti che confluiscono, assieme naturalmente alla passione per l'arte, nella sua interessante ricerca sulla Digial Art. Partendo da un bozzetto cartaceo, l'autore elabora un'immagine tridimensionale a 8000 X 5600 pixel per pollice, da cui ricava poi una immagine fotografica stampata con plotter a 11 colori su carta Hanhemuhle.
In alcuni casi si tratta di rielaborazioni di precedenti immagini fotografiche, recuperate da repertori gratuiti su internet o prodotte dall'autore: ma il caso più interessante è quello delle immagini totalmente derivanti da un ambiente virtuale puro, come ha colto bene nella sua introduzione Pierpaolo Viberti. Infatti - come tutta la nuova arte che nasce dai nuovi strumenti informatici formatisi e sviluppatisi negli ultimi decenni - queste creazioni creano una interessante riflessione estetica su quale sia il reale statuto di queste nuove opere d'arte: l'ambiente virtuale generato è solo un pretesto, o è esso stesso parte dell'opera? Stimoli di riflessioni suggestivi, cui per ora nemmeno la critica accademica sta riuscendo a fornire una risposta univoca.
In ogni caso, l'allestimento nelle canoniche tre sale dell'associazione - curato da Marisa Viberti - vede una tripartizione delle opere tra una prima sala dedicata alle riletture della figura umana (con numerosi prestiti dal surrealismo e in particolare da Magritte), una seconda sala che guarda alla rilettura della Natura - con molti spunti che ricordano certo onirico fumetto francese alla Moebius, o le sequenze della Sfera di un telefilm innovativo come "Il prigioniero" - dove grandi oggetti misteriosi e sottilmente inquietanti occupano la scena paesaggistica. Molto curiose anche le scene ambientate nel monregalese, che potrebbero illusionisticamente far pensare a qualche sorta di installazione artistica nel mondo reale, mentre si tratta solo di un raffinato fotoritocco.
La terza sala, infine, è quella che accoglie le opere di astrazione pura, dove si coglie maggiormente l'influenza dell'arte astratta, in particolare del suprematismo e di Kandinskij (tra l'altro, in questi giorni in mostra a Mondovì con una sua opera presso il Museo della Ceramica, grazie a un prestigioso restauro della Fondazione CRC). La tridimensionalità implicita nell'ambiente 3D che sta alle spalle delle realizzazioni, tuttavia, può divenire anche un rimando alle sculture di Calder, anch'esse giocate su un delicato, sottilissimo equilibrio: là fisico, qui puramente virtuale. Come dichiara del resto lo stesso autore:
"Spesso raggiungo il risultato che desidero nel momento in cui ravviso un equilibrio tra i vari elementi, equilibrio che ogni persona che osserva l’opera in qualche modo riscontra, grazie ai colori, alle forme, al contesto; ho cercato di dare un senso a tutto ciò pensando che ognuno, a suo modo, ha uno schema di bellezza, e quando riesco a sostituire questo schema con un altro che apparentemente è fuori luogo, ho ottenuto il risultato sperato, rimandando in tal modo ad un ulteriore interpretazione, che di fatto è diversa per ognuno. La sensazione che tendo a ricreare nello spettatore che osserva l’opera è quella di estraniamento, che momento stesso in cui si manifesta, scompare per lasciar spazio ad una personalissima riflessione interiore."
Al di là di queste coordinate, che speriamo possano essere utili a un eventuale visitatore per avere qualche ulteriore chiave di lettura della mostra, resta la piacevolezza visiva di questi "Surreali equilibri", a cui consigliamo senz'altro una visita.
Surreali Equilibri. Personale di Marco Nasi.
24 novembre - 9 dicembre
venerdì, sabato dalle 16 alle 19, domenica 10-12 e 16-19
La Meridiana Tempo - Piazza San Pietro 1, 12084 Mondovì (CN).