Amianto a Priola, Valmaggia rassicura: «Situazione monitorata, ci saranno altri sopralluoghi e analisi»

L’Assessore interviene in merito alla raccolta firme promossa dal sindaco Sciandra. Al vaglio anche l’ipotesi del reato ambientale

Dall’alluvione del 2016 il Comune di Priola in Valtanaro deve fare i conti due significative aree, in campi lungo la pista ciclabile, colme di scorie di amianto. Probabilmente discariche abusive che la furia delle acque ha riportato alla luce. Con numerosi appelli, una raccolta firme e con un presidio partito nei giorni di Natale il sindaco Luciano Sciandra ha chiesto aiuto alla Regione Piemonte: «Chiediamo che il danno sia riconosciuto come alluvionale e che la Regione possa destinarci relativi contributi. Le scorie vanno rimosse, smaltite e le aree bonificate. Per farlo servono circa 300 mila euro». Sulla questione è intervenuto oggi (venerdì 28 dicembre) l’assessore regionale Alberto Valmaggia.

“La Regione è intervenuta tempestivamente e ci sarà un nuovo sopralluogo dei tecnici”

"Leggo in questi giorni della raccolta firme promossa dal sindaco di Priola per chiedere alla Regione Piemonte di finanziare la rimozione del materiale amiantifero riscontrato a seguito dalla piena del Tanaro durante l’alluvione del 2016.
Da quanto riportato dagli organi di stampa, sembrerebbe che il sindaco Sciandra non abbia ricevuto risposta da parte della Regione, e in special modo dal sottoscritto, a seguito delle sue segnalazioni. Durante una visita sul territorio nelle settimane passate, ebbi al contrario modo di confrontarmi col primo cittadino, rassicurandolo sulla momentanea non pericolosità del materiale in questione e sull’impegno regionale nel trovare una soluzione al problema. Si tratta infatti di materiale la cui pericolosità, secondo i sopralluoghi effettuati da ARPA Piemonte sin dal 2017, non è riscontrata, in quanto la concentrazione di amianto, inferiore ai 1000 ppm, non fa ricadere il sito tra quelli considerati contaminati. Nonostante questo, a dimostrazione della costante attenzione riservata a questa come ad altre situazioni, ho avuto garanzia che una squadra di tecnici di ARPA andrà nuovamente sul sito per effettuare ulteriori e approfonditi campionamenti, proprio al fine di trattare la problematica con tutti gli scrupoli che richiede. All’esito delle nuove analisi, avremo a disposizione altri elementi in base ai quali verranno valutate le modalità per la gestione del sito.
È importante inoltre appurare l’origine del materiale: se era già presente in loco, oppure se trasportato dall’evento alluvionale; in quanto parrebbe trattarsi di fogli di carta amiantata a suo tempo sotterrata in un terreno privato. Si parlerebbe pertanto di un reato ambientale che, se appurato, è perseguibile penalmente. Indagini e valutazioni in merito verranno effettuate, oltre che da ARPA, anche dalle forze dell’ordine deputate in materia.
Preme ricordare che la Regione Piemonte, a seguito dell’alluvione del 2016, è intervenuta tempestivamente in tutte le aree interessate dall’evento, e che solamente il Comune di Priola si è vista assegnare risorse per circa 1 milione e mezzo di euro, oltre a ulteriori 400mila euro di fondi ATO.
Desidero infine rispondere alle polemiche dal sapore preelettorale avanzate sugli organi di stampa dal gruppo consigliare regionale del M5S, il quale non ha perso tempo a cavalcare gli umori del sindaco, fomentando paure al momento infondate. È mia abitudine lasciar parlare i fatti, ricordando pertanto i molti interventi realizzati in Val Tanaro dopo l’evento alluvionale, 11 solo nel territorio di Priola, a dimostrazione dell’attenzione da sempre dimostrata verso il territorio."

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