A proposito della mancata attivazione anche a Ceva (e non solo, ma il provvedimento risulta avviato al momento, solo a Mondovì) della consegna pomeridiana della Posta, ha causato una secca presa di posizione del primo cittadino di Ceva, Alfredo Vizio. Ecco la sua dichiarazione a proposito: «La riduzione della corrispondenza cartacea è un fenomeno generalizzato, contestualmente però risulta incrementata la consegna di pacchi postali, acquistati anche on-line. Riteniamo che, quindi, non essere compresi nei territori ai quali è applicato il nuovo modello di recapito corrispondenza e pacchi postali, che comporta l’estensione degli orari e l’aumento dei giorni di consegna, è certamente un mancato servizio alla popolazione. L’area, che fa capo al Centro di distribuzione di Ceva, comprende il Cebano, l’Alta val Tanaro e anche Comuni verso la Langa: è un ampio territorio già soggetto alla riduzione delle giornate di consegna della corrispondenza, avvenuta nel 2016, anche per molte zone del Cuneese. Anche allora, come adesso, la decisione delle Poste fu presa in linea con l’AGCOM (Delibera n° 395/15/CONS) l’Autorità per le Garanzie nella Comunicazione. Non condividiamo questa decisione che va a determinare una situazione discriminante rispetto ad altre zone della Granda, che hanno caratteristiche omogenee alla nostra, e che beneficiano invece del nuovo modello di recapito della corrispondenza. Richiederemo a “Poste Italiane” di rivedere la decisione presa, estendendo il nuovo modello di recapito anche ai nostri Comuni, che anche in questo caso, come per altri servizi pubblici, sono stati ulteriormente penalizzati dai criteri utilizzati da “Poste Italiane”, per verificare la sostenibilità dei maggiori costi: criteri che tengono conto delle caratteristiche del territorio, come ad esempio la bassa densità abitativa e le serie storiche dei volumi di corrispondenza registrati. Cioè, se non conviene alla Poste il servizio non viene dato».
Poste: Ceva esclusa dalla consegna pomeridiana, il sindaco non ci sta
Il primo cittadino cebano, Alfredo Vizio, critica “Poste italiane”