Nuova ipotesi: all’Altipiano non il “Baruffi”, ma i Licei. Alberghiero al posto del “Vasco”

Approvata la variante al Piano regolatore. Martedì l’incontro con i dirigenti Gabetti e Melino

Si è compiuto il primo, vero, passo tecnico per la costruzione della nuova Scuola superiore all’Altipiano. Una scuola che nessuno vuole davvero, ma che potrebbe essere l’unica soluzione per Mondovì. O, almeno, l’unica che consente di mantenere il finanziamento regionale. Il terreno di via Piemonte è stato ufficialmente destinato alla costruzione del plesso. Con un’ipotesi diversa: trasferirvi i Licei quasi in blocco (tutti, tranne il Classico e l’Economico-sociale), lasciando il “Baruffi” dov’è e spostando l’Alberghiero al posto dello Scientifico.

DISCUSSIONE CON I PRESIDI
Tutto questo è stato discusso la mattina di martedì 5 marzo, al tavolo del Comune con il sindaco, l’assessore Luca Robaldo e i dirigenti scolastici Bruno Gabetti (Licei) e Giacomo Melino (“Cigna-Baruffi-Garelli”). Un’ipotesi diversa rispetto a quella a cui si era accennato in precedenza: spostare il “Baruffi” e i liceali della succursale di via delle Scuole all’Altipiano, per poi traslocare gli studenti del “Giolitti” nella sede di geometri e ragionieri in via Tortora. Una soluzione, questa, che non piace a nessuno: non all’Alberghiero, che si sarebbe trovato “spaccato a metà” con le aule da una parte e le cucine-laboratorio dall’altra. Ma nemmeno ai Licei, perché avrebbe diviso anche loro con enormi problemi sugli orari e sulla didattica.

PERCHÉ I LICEI ALL’ALTIPIANO?
L’origine del problema, ormai lo sanno tutti, è la frana del dicembre 2017 che ha lasciato l’Alberghiero senza sede fissa. La riorganizzazione quindi dovrà essere diversa. Bruno Gabetti, preside dei Licei: «La nuova ipotesi è quella di spostare la quasi totalità dei Licei nella nuova scuola». L’edificio però avrebbe 700 posti, non sufficienti per i Licei al competo. Chi resterebbe a Piazza? «Impossibile dirlo ora. Ma gli unici indirizzi che attualmente sono mono-sezione sono il Classico e l’Economico-sociale. La cosa importante è che il trasferimento non crei intoppi alla didattica: non possiamo chiedere a un docente di trasferirsi attraverso l’intera città in due ore consecutive». Di fatto, questo è esattamente il problema con cui l’Alberghiero sta facendo i conti da 15 mesi. Ma non sarebbe un peccato privare Piazza del prestigio dell’ex “Beccaria”? «Certo che è così – afferma Gabetti –. Ma, rispetto al criterio storico, per noi prevale la funzionalità».

CHI DECIDE?
C’è anche un’altra ragione per cui, nei fatti, l’ipotesi è virata tutta sui Licei. Spiegano dal Comune: «I funzionari della Regione hanno più volte ribadito che il nuovo accordo di programma con la Provincia dovrà mantenere lo stesso oggetto di quello mai sottoscritto in passato, che prevedeva il trasferimento degli alunni dei Licei di via delle Scuole nel vecchio Ospedale “Gallo”. Nell’ipotesi del trasferimento della quasi totalità degli studenti dei Licei, le classi dell’Alberghiero si dividerebbero per la maggior parte nella sede di piazza IV Novembre, insieme ai laboratori e alla segreteria, e parte nelle aule del “Baruffi”». Il Comune affida l’individuazione della soluzione ottimale all’esperienza dei dirigenti scolastici e dell’Ente competente, la Provincia di Cuneo.

«SERVE IL PROGETTO»… QUALUNQUE ESSO SIA
È necessario ribadire la ragione che sta dietro alla scelta della costruzione di una nuova scuola. Ricordiamo che la nuova scuola costerà 7,8 milioni e che i soldi dovrebbero essere stanziati dalla Regione (3,5 milioni) e dalla Provincia (4 milioni, attraverso i mutui BEI). Il finanziamento regionale è lo stesso che era stato promesso oltre 10 anni fa per trasferire i Licei nell’ex Ospedale. La Regione però ha posto una condizione: quei soldi verranno confermati solo se la Provincia presenterà un progetto definitivo. E l’unico progetto possibile, per la Provincia, era quello della costruzione del nuovo edificio all’Altipiano. «O si faceva così – ha dichiarato il sindaco in Consiglio comunale – o rischiavamo di perdere i soldi». Nessuna chance per il recupero della vecchia ala del “Giolitti”. La Cittadella? Per ora, è un sogno ancora troppo lontano. La posizione del sindaco ha convinto anche la minoranza del Centrodestra perché la sera del 1 marzo l’intero gruppo ha votato a favore della variante al Piano regolatore per mettere a disposizione il terreno (una cosa abbastanza inedita, dal punto di vista politico; Tarolli, Centrosinistra, si è astenuto). Chiosa del sindaco: «Ci sarebbero stati altri contenitori vuoti, come l’ex Ospedale, ma mancavano le condizioni. Sulla Cittadella stiamo facendo un percorso». Chissà se, in futuro, tutto cambierà di nuovo. In fondo, è solo da 13 anni che se ne parla.

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