Mela Day: a Cairo in vetrina le antiche varietà di mele

Sabato la giornata dedicata al recupero e alla valorizzazione di uno dei frutti “storici” dell’Alta Valle Bormida

Il 9 marzo sarà il “Mela Day”, il giorno dedicato al recupero e alla valorizzazione delle antiche varietà dell’Alta Val Bormida. Quando nel 2011 la Condotta Slow Food partì per organizzare il 1° “Mela Day” si limitò a richiamare l’importanza della difesa della biodiversità e il profondo significato rappresentato dalla necessità che molte specie vegetali non sparissero per sempre. Grande slancio al consolidamento di questa prima edizione fu dato dall’offerta di “marze” da innesto da parte di più soggetti, i quali coltivavano queste varietà di mele da decenni, oltre alla disponibilità di alcuni esperti ad effettuare direttamente l’innesto durante la giornata di distribuzione delle piantine.
«L’esistenza a Cairo di un “Mercato della terra” ha favorito una naturale sinergia, grazie alla quale è stato individuato il secondo sabato di marzo quale momento ideale per l’innesto e la messa a dimora delle piante. Non a caso il nome “marze” deriva proprio dal mese a cui sono legate», commenta il fiduciario Giampietro Meinero. Il “Mela Day”, nel corso delle diverse edizioni, ha sviluppato un’importante collaborazione fra mondo agricolo, Slow food e istituzioni scolastiche: non a caso in tre plessi sono attivi altrettanti frutteti alimentati dalle piantine della manifestazione. A partire dalla 2ª edizione ha preso corpo un progetto strutturato e non più un evento episodico. Nella prospettiva del “Mela Day 2014” by Mareterra di Liguria, erano già attivi e fruibili il catalogo delle antiche varietà di mele autoctone delle Valli del Bormida, l’album dei melofornitori e il registro dei melocustodi suddiviso per anno e coltivazione. A partire dal 2014, grazie alla generosa disponibilità del prof. Luigi Vallebona sono state redatte schede pomologiche con note linguistiche ed etimologiche, e nel corso delle varie edizioni sono state organizzate varie mostre pomologiche con le antiche varietà.
«L’evento “Mela Day” è solo la punta dell’iceberg di un lavoro molto più ambizioso volto a recuperare, raccogliere, raccontare e catalogare le accessioni locali e anche la storia di queste varietà – prosegue Meinero –. Con l’8ª edizione (2018) il progetto è giunto a conclusione avendo raggiunto l’obiettivo di riportare nei comuni della Valle Bormida oltre 2000 nuove piante di melo innestate con 21 varietà. Questo obiettivo è stato di gran lunga raggiunto: con l’edizione 2017 le piantine innestate sono state 3.666 a cui vanno aggiunte quelle del 2018 con cui si sono superate le 4.000 unità con 2.402 nei Comuni della valli della Bormida Ligure. A questi dati vanno aggiunte le “marze” che nel corso degli anni molti soggetti hanno ritirato per procedere all’innesto su propri meli (circa 800). La varietà più richiesta è stata il “Boccon del prete” che detiene quasi il 10% delle accessioni a disposizione, a seguire la “Cichinetta” con quasi il 9% e la mela “Carla”».
Grazie al registro dei “melocustodi”, è possibile definire la suddivisione territoriale delle 3.666 nuove piante di melo. Il territorio su cui si è sviluppato il progetto è molto amplio e raccoglie bel 71 Comuni liguri e piemontesi.
In occasione del “Mela Day” di sabato 9 marzo, sarà presentato un report a consuntivo e sarà allestita una mostra delle schede pomologiche delle varietà protagoniste del “Mela Day”.

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