Serata di altissimo profilo a Villanova Mondovì. Ospite di "Aspettando i Dialoghi Eula", il festival della buona politica, c'è l'economista Carlo Cottarelli.
«Il quadro della situazione economica italiana, oggi, ovviamente non è molto buono. Siamo in leggera recessione, c'è qualche segnale un po' più confortante da industria e occupazione ma non stiamo crescendo molto. Non siamo ai livelli della crisi del 2011, ma non siamo neppure a "zero rischi": se questa crisi si trasformasse in una caduta del PIL più forte allora le cose potrebbero andare fuori controllo».
Risponde anche a una nostra domanda sulla TAV: è economicamente sostenibile, o no? «Io ho espresso qualche grosso dubbio sulla metodologia usata per concludere che i costi siano superiori ai benefici. Al momento, pur nella forte incertezza, io credo che bisognerebbe andare avanti».
Cottarelli va giù secco anche sulla burocrazia, uno dei "peccati capitali" dell'economia che individua nel suo ultimo libro: «La burocrazia in Italia è troppa ed è lunga, lunghissima, perché colma una mancanza di fiducia che esiste nella società: all'estero non funziona così, ma in Italia sì. Fra gli altri "peccati": le cause giudiziarie civili, il calo demografico»
«Sono chiaramente preoccupato di come vengono gestiti l'economia e i conti pubblici in Italia. Non voglio dare giudizi politici. Io credo che il livello della progressività della tassazione in italia sia adeguato e non vedo l'utilità di una flat tax. Viste le politihe attuali, io vedo due scenari: quello "buono" in cui cresciamo ma poco... e quello in cui invece si va n crisi per l'intervento di uno shock esterno. Per come la vedo io, le politiche economiche di questo governo non sono tali da causare una crisi, ma aumentano i rischi di uno shock esterno». E conclude: «Mi definisco un "sovranista europeo": è l'unico modo per contare qualcosa nel mondo, davanti alle superpotenze».