Un grande esordio. Una serata di altissimo profilo, a Villanova Mondovì, la sera di lunedì 11 marzo. "Aspettando i Dialoghi Eula" non poteva svolgersi in modo migliore: un ospite d'eccezione, l'economista Carlo Cottarelli, ha parlato per quasi due ore affiancato da Giovanni Quaglia (Fondazione CRT).
In una sala convegni strapiena (la bellissima cornice dell'antica chiesa di Santa Caterina, a Villavecchia, che lo stesso Cottarelli ha apprezzato e lodato) si è trattato di Europa, di economia italiana e internazionale. Di crisi passata, rischi sul presente e scenari per il futuro. Fra il pubblico molti sindaci, amministratori, politici a vari livelli, presidenti di Enti locali; presente anche il vescovo mons. Miragoli.
«Il quadro della situazione economica italiana, oggi, ovviamente non è molto buono – afferma Cottarelli - . Non siamo ai livelli della crisi del 2011, ma non siamo neppure a "zero rischi": se questa crisi si trasformasse in una caduta del PIL più forte allora le cose potrebbero andare fuori controllo. Sono chiaramente preoccupato di come vengono gestiti l'economia e i conti pubblici in Italia. Non voglio dare giudizi politici. Io credo che il livello della progressività della tassazione in italia sia adeguato e non vedo l'utilità di una flat tax. Viste le politihe attuali, io vedo due scenari: quello "buono" in cui cresciamo ma poco... e quello in cui invece si va n crisi per l'intervento di uno shock esterno. Per come la vedo io, le politiche economiche di questo governo non sono tali da causare una crisi, ma aumentano i rischi di uno shock esterno». E conclude: «Mi definisco un "sovranista europeo": è l'unico modo per contare qualcosa nel mondo, davanti alle superpotenze».
Risponde anche a una nostra domanda sulla TAV: è economicamente sostenibile, o no? «Io ho espresso qualche grosso dubbio sulla metodologia usata per concludere che i costi siano superiori ai benefici. Al momento, pur nella forte incertezza, io credo che bisognerebbe andare avanti».
Cottarelli va giù secco anche sulla burocrazia, uno dei "peccati capitali" dell'economia che individua nel suo ultimo libro: «La burocrazia in Italia è troppa ed è lunga, lunghissima, perché colma una mancanza di fiducia che esiste nella società: all'estero non funziona così, ma in Italia sì. Fra gli altri "peccati": le cause giudiziarie civili, il calo demografico». E ancora: «L'Europa si è accorta che l'Italia è un Paese anomalo: quando l'economia va male, il debito pubblico cresce, ma quando l'economia va bene... il debito pubblico rimane stabile. Pare che non siamo capaci a far scendere il debito. C'è stata l'occasione per far ripartire gli investimenti, ma si è preferito seguire strade elettorali intervenendo sulle tasse». La flat-tax sarà una soluzione? «Non credo. In Italia la progressività della tassazione funziona già, non vedo come una flat tax potrebbe migliorare le cose».
Entusiasta, e a ragione, l'Amministrazione comunale di Villanova che ha organizzato l'evento. Il sindaco Michelangelo Turco e il vicesindaco Michele Pianetta: «Una serata splendida, che lancia bene il festival della buona politica che si terrà a Villanova il 12 e 13 aprile»