di VITER LUNA
Unicità
Magari non in Italia, ma questo progetto è una delle sonorità più interessanti e nuove (insieme ad Iosonouncane) che si sono sentite lungo la nostra penisola negli ultimi 10 anni.
Il secondo album è sempre più difficile, nella carriera di un artista
Ripetere l'album omonimo con cui la band si è posta all'attenzione del pubblico quattro anni e mezzo fa non era affatto scontato perchè il progetto assai complesso e il rischio di rimpolpare una minestra riscaldata altissimo. Racines è un disco che parte forse in modo meno roboante rispetto al precedente – che aveva un traino non indifferentet nel brano Fédération Tunisienne de Football, e nel suo video curato da Gianluigi Toccafondo – ma poco a poco prende per sonorità e coinvolgimento, giungendo a convincere al termine dell'ascolto.Qualche novità stilistica, e tanto manico nel dosare gli elementi musicali.
Il genere al di là dei generi
Cosa fanno i C'mon Tigre? Il loro non è “un” genere, è Musica. Gran Torino ne è una riprova: rock, jazz, elettronica downtempo ed un vocoder letteralmente strappato ai Daft Punk, batterie sincopate o suonate in punta di bacchetta, fiati a profusione e di ogni tipo, un triturare di suoni in sottofondo. Atmosfere e ambienti, per gli appassionati di luci soffuse e quei vecchi spazi di una volta pieni di fumo.
Uno, nessuno, centomila live
Un live come il loro si sa quando c'è, ma non è mai ben chiaro quando si potrà seguire nuovamente. Un live come il loro è un'autentica attività esperienziale.
Un disco di cui c'era bisogno
Per quanto si parli di una nuova stagione di freschezza nella discografia italiana si ha un po' la sensazione, al contrario, che di grosse idee nuove ce ne siano e se ne ascoltino ben poche. Troppo poche. E i C'mon Tigre invece rappresentano una ventata di aria fresca, anche dopo il secondo disco, suoni che paiono partire come un vento gelido lungo l'Hudson a New York, dirigersi verso il mar mediterraneo per prendere calore e sole, per poi dirigersi fino all'estremo oriente.