di MILENA ARMELLINO
“Non una sosta, ma una meta. Piemonte e Liguria si incontrano nell’autogrill più bello d’Italia - Una sosta per difendere le aziende a conduzione famigliare”. Questo lo slogan con il quale domenica pomeriggio si sono incontrati i rappresentanti delle due Regioni e gli amministratori del territorio all’autogrill di Vispa. L’area di sosta lungo la A6 è stata più volte premiata, pubblicizzata e definita come “autogrill più bello d’Italia”: un luogo dove l’attenzione al cliente, anche se viaggiatore, è sempre stata totale, come in un ristorante di buon livello, tanto da attirare clienti dalle regioni vicine. Prodotti selezionati, ricette originali, una cucina che ha sempre strizzato l’occhio alle tradizioni enogastronomiche locali (inimitabili i panini con la frittata o i piatti con la salsiccia di Bra) sono stati gli ingredienti di un’attività di successo che ora rischia di sparire. Infatti, a causa, del piano di razionalizzazione delle aree di servizio autostradali, ovvero un decreto emanato nel 2015, entrato in vigore a fine anno, la famiglia Marenco rischia di perdere la potestà su un locale che gestisce fin dagli anni ‘60 (prima con il padre Davide e ora con il figlio Massimiliano). Il provvedimento prevede “la chiusura delle aree con meno di 750.000 euro annui di fatturato”, rispettando una distanza minima “di 50 km” tra una stazione e l’altra. Il decreto ha previsto la riapertura delle gare per l’acquisizione dei permessi, secondo il principio di “una gestione unitaria dell’area oil e non oil” e dell’accorpamento, a fini di maggiore sostenibilità economica, “di più aree non adiacenti in un’unica gara”. Un bando che, palesemente, prevedendo l’unificazione di più luoghi in uno, richiede una maggiore disponibilità economica, lontana da quanto si può permettere un’attività a gestione familiare. Alla manifestazione di domenica hanno preso parte il capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria, Angelo Vaccarezza; il deputato Monica Ciaburro (Piemonte) rappresentante di Fratelli d’Italia, e il sindaco del Comune di Carcare, Christian De Vecchi, oltre a diversi sindaci della Valle Bormida. Nel corso dell’incontro sono state sintetizzate per ogni ordine istituzionale, Regione – Parlamento - Comune, le iniziative intraprese, sia in Liguria che in Piemonte per bloccare l’estinzione programmata delle imprese famigliari nella gestione delle aree di sosta, della tratta autostradale A6, coincidenti anche con un impoverimento dei servizi per gli utenti che le frequentano, nonché un impoverimento dell’offerta commerciale legata anche al territorio e alla somministrazione di prodotti che proprio da questo provengono. Ha spiegato il sindaco di Carcare, Christian De Vecchi: «Abbiamo voluto un incontro in un punto strategico per il nostro territorio ed abbiamo unito Regione Liguria, Piemonte e Comune di Carcare. L’autogrill della famiglia Marenco si trova sul nostro territorio e, visto che è un luogo di passaggio per arterie stradali e autostradali strategiche, abbiamo deciso di trovarci tutti insieme per difendere la gestione familiare delle aree di sosta sulla A6. Queste realtà si trovano a dover combattere una vertenza a livello nazionale che vuole estromettere le aziende piccole dalla partita dell’assegnazione delle aree di sosta che finiranno in mano ai grandi gruppi a discapito della valorizzazione del territorio. Attueremo tutti i percorsi amministrativi necessari per difendere questa realtà. Per quel che riguarda gli atti amministrativi, il nostro Comune approverà un documento i cui termini di interesse sono quelli della difesa di queste aree di sosta. Un documento analogo è stato prodotto in Regione Piemonte e l’obiettivo è quello di presentare anche in Regione Liguria una mozione simile». «Siamo qui a Carcare per metterci al fianco della famiglia Marenco per cercare di salvare, tutelare e promuovere queste realtà di sosta in autostrada – ha affermato Monica Ciaburro –. In provincia di Cuneo ne abbiamo altre due e abbiamo organizzato una manifestazione, in sinergia con le Associazioni di categoria, i Comuni e la Provincia e di tutti quelli che dicono no alla chiusura di queste aree che rappresentano il territorio e danno posti di lavoro. È un paradosso andare a parlare di reddito di cittadinanza, navigator per trovare lavoro e altro, quando il lavoro c’è e dobbiamo cercare in tutti i modi di mantenerlo».