«L’anno scorso, dopo ripetute segnalazioni, le istituzioni ci avevano assicurato che sarebbero stati presi provvedimenti seri per tutelare noi allevatori dell’Alta Langa dagli attacchi dei lupi. Poi era arrivato l’inverno e le nostre pecore in questi mesi sono quindi state ricoverate nelle stalle. Ora, che torniamo sui pascoli, però purtroppo dobbiamo constatare che in questi mesi nulla è stato fatto per migliorare la situazione. Usciremo nuovamente al pascolo e le pecore saranno di nuovo facile preda dei lupi, come accade ormai da anni. Siamo disperati». Con queste parole, il veterinario e allevatore ovino di Murazzano, Fabrizio Barbero, descrive l’allarmante situazione con la quale gli “addetti ai lavori” si trovano alle prese ormai quotidianamente. «Il problema è grave – aggiunge Barbero –. Lo Stato ha scelto di proteggere il lupo, benissimo. Però come fare a garantire la sicurezza dei nostri animali sui pascoli? Il Governo ci obbliga ad assicurare i nostri capi contro i danni da lupo. Il risarcimento comunque è di soli 50 euro a capo e copre solo lo smaltimento, non siamo invece rimborsati per il mancato reddito. I ripetuti attacchi infatti possono causare grande mortalità nel gregge, aborti da stress e sensibile diminuzione della produzione di latte. Il risultato? Niente latte in inverno, quindi chiusura del caseificio e perdita di numerosi clienti. È vero, esistono piani regionali per la prevenzione, ma riguardano solo gli alpeggi o le zone montane. L’Alta Langa è esclusa dal provvedimento e noi ci sentiamo davvero abbandonati. Lo Stato – prosegue Barbero – non risponde dei danni causati da animali di sua proprietà, come il lupo, appunto. Se si è deciso di proteggere il lupo, noi siamo d’accordo. Vogliamo però che lo Stato ci risarcisca equamente dei danni che subiamo!».
Lupi in Alta Langa: «Lo Stato ci risarcisca seriamente dei danni subiti!»
Prosegue la protesta degli allevatori, che si sentono abbandonati. «Dopo l’inverno, è ora di tornare sui pascoli. Le nostre pecore saranno nuovamente facili prede».