Dopo due interessanti incontri sulla cucina e sul moda il pomeriggio al Festival della TV e dei nuovi media è entrato nel vivo con il primo grande ospite, il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico intervistato da Francesco Piccini. Tema del dialogo, il mondo dell’informazione e la sua tutela.
Si parte subito con un uno dei temi caldi dell’informazione odierna. “Le fake news ci sono sempre state – è il pensiero di Fico -, ma oggi vanno on-line a hanno una vita perenne nel digitale-. Sono virali e digitali e questo è un grande problema. Ma oggi ci si può difendere. Ci vuole responsabilità dei grandi gruppi e leggi che possono difendere gli utenti. È un equilibrio da provare”.
E quando sono i politici a produrle? “Bisogna avere una comunicazione etica. L’etica diventa fondamentale, non bisogna fare pura propaganda. Bisogna andare oltre il consenso e parlare in maniera responsabile”.
Come si tutela l’indipendenza della RAI? “E’ una questione vecchia. Dobbiamo cambiare la cultura del Parlamento, dei partiti politici e della RAI. I Governi hanno sempre cercato di mettere i loro uomini all’interno dell’azienda pubblica. La RAI deve rispondere agli interessi dei cittadini. Non è giusto che il Governo decida il nome dell’Amministratore delegato che può essere in soggezione verso chi l’ha nominato. Deve valore la democrazia e un distacco dai partiti politici: urge un’altra legge, ma serve anche un processo di maturazione importante. E bisogna denunciare le pressioni. Intanto credo che l’amministratore delegato Salini stia facendo un buon lavoro”.
Porti chiusi e immigrazione: “I fenomeni dell’immigrazione sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Quello che vediamo nel Mediterrano è solo la punta di iceberg. Bisogna gestire con efficienza e trasparenza, all’interno di una dinamica europea. Dobbiamo essere un paese solidale ed empatico. L’immigrazione è un tema importante ma non l’unico”.
Roberto Fico a Dogliani: “Porti chiusi? Dobbiamo essere un paese solidale ed empatico”
Il presidente della Camera al Festival della TV e dei nuovi media: “Bisogna avere una comunicazione etica e non parlare alla pancia del Paese”