Per un illustratore è un riconoscimento che consolida e certifica una carriera di straordinario successo: il premio Andersen per gli addetti ai lavori dell’illustrazione italiana per ragazzi è paragonabile all’Oscar assegnato dall’Academy cinematografica americana. Il prezioso titolo è stato recentemente conferito a Marco Somà, illustratore monregalese e cuore pulsante del festival Illustrada, che partirà nei prossimi giorni.
«Poco dopo la fiera di Bologna mi hanno comunicato che avevano scelto me per il premio per migliore illustratore. Erano uscite delle terne, ma la designazione ci è stata comunicata successivamente. L’annuncio del vincitore è avvenuta solo mercoledì alla conferenza stampa ufficiale. È una grande soddisfazione e una grande responsabilità: illustratori bravissimi in Italia ce ne sono veramente tanti, e sono consapevole che tanti altri se lo meriterebbero».
Uno dei riconoscimenti alla carriera più prestigiosi in Italia: da quanto tempo fai l'illustratore?
«Come professionista lavoro da circa 8 anni, non da tantissimo tempo. Il mio primo libro è stato pubblicato nel 2011, era un libro di narrativa di Einaudi Ragazzi. Dopo ho lavorato per vari editori in Italia e all’estero. È sempre più facile lavorare all’estero, gli editori sono più aperti ai giovani e alle novità in generale. Poi l’ambito editoriale nel nostro paese è cambiato tantissimo in questi anni e c’è un ricambio generazionale interessante»
Ti occupi prevalentemente di illustrazioni per il mercato dell'infanzia e dei ragazzi: c'è una differenza anche tra le fasce di età per quanto riguarda il tuo lavoro?
«C’è una differenza, l’età condiziona il nostro lavoro. Se parliamo di bambini molto piccoli lo stile si va semplificando, anche la palette cromatica cambia in relazione all’età del fruitore. Se parliamo di narrativa, quindi prodotti per un pubblico di età più alta ovviamente ci si può prendere qualche libertà in più. Nella narrativa ci sono soggetti più realistici, vicende con protagonisti ragazzi. Lavorando per albi illustrati per i più piccoli le storie sono più favolistiche, i protagonisti sono quasi sempre animali, almeno per quanto mi riguarda. Prediligo gli animali, quando posso preferisco interpretare la storia con animali umanizzati. Secondo me è un buon modo per permettere al bambino di identificarsi nella storia»
Quali sono le tue tecniche preferite?
«Generalmente la mia tecnica è sempre la stessa: comincio con chiaroscuro a matita, poi porto l’immagine al computer e coloro con delle carte. Faccio un collage di carte tramite computer, uso il pc come userei la colla, sovrapponendo strati e strati di carte per raggiungere gli effetti cromatici che desidero»
Nel panorama italiano hai individuato dei giovani emergenti da tenere d'occhio?
Un giovane emergente è Noemi Vola, che abbiamo ospite quest’anno, lei sta già facendo una brillante carriera: ha già vinto il premio Nati per leggere, un premio prestigioso in Portogallo ed è stata selezionata per Bologna. È lanciatissima ed è sicuramente una delle giovani promesse italiane. Un’altra è Maria Chiara Di Giorgio, che ha vinto l’anno scorso l’Andersen per un suo libro illustrato “Silent book”. Lei è un’altra illustratrice di grande talento.
Come si sta evolvendo il festival Illustrada rispetto alle passate edizioni?
«Io dico sempre che Illustrada ha avuto due edizioni e non tre: la prima è stata una sorta di edizione zero, sperimentale, abbiamo avuto una sola illustratrice ospite che ci ha dedicato una mostra ed ha tenuto un laboratorio. L’edizione successiva ha visto un cambiamento abissale: abbiamo cambiato location andando a Santo Stefano, abbiamo creato una mostra più corposa e in effetti abbiamo visto un bell’incremento di pubblico. Quest’anno avremo un programma più strutturato, ben due ospiti d’onore legate all’illustrazione, diversi ospiti legati al fumetto, illustratrici ospiti che verranno per laboratori nel weekend aperti al pubblico di tutte le età, abbiamo incrementato l’offerta di workshop per appassionati. È un’offerta simile a quella dell’anno scorso ma notevolmente ampliata, compresi gli eventi “Aspettando Illustrada” che hanno raccolto e portato avanti il testimone di quanto fatto l’anno scorso anche in questo senso»
È interessante l'accostamento tra le artiste ospiti di questa edizione: un'emergente, Noemi Vola, e un'illustratrice ormai affermata, come Sonia M. L. Possentini
«Secondo me è anche giusto affiancare due voci molto diverse, lo spazio generazionale tra le due si sente anche a livello stilistico. Parlano a due target molto diversi, la Possentini parla a un pubblico di ragazzi o di adulti, la Vola è più orientata a un pubblico di bambini. LA scelta è dovuta al fatto che volevamo creare un’offerta bilanciata, che potesse interessare sia gli adulti che i bambini. È stato interessante far incontrare due generazioni così diverse».