Qualche giorno fa, alcuni fariglianesi hanno notato la presenza sul Tanaro di un paio di gommoni, con a bordo un gruppetto di appassionati muniti di caschetto, giubbotto di salvataggio e pagaia. Come succede ormai sempre più spesso, i ragazzi dell’Associazione cuneese “Ke Rafting” sono infatti tornati a solcare le acque del nostro fiume, godendo appieno di una natura bellissima e ancora particolarmente incontaminata. L’avvistamento dei gommoni ha fatto tornare d’attualità un tema del quale si discute ormai da qualche anno: perché non organizzare escursioni periodiche di rafting, in questo punto del Tanaro, magari con partenze previste anche da Bastia o da Clavesana? Abbiamo girato la richiesta direttamente al neoeletto sindaco di Farigliano, Ivano Airaldi, che ci ha spiegato: «Il 25 aprile del 2015 c’è stata, proprio a Farigliano, la prima “messa in acqua” dei gommoni del rafting, grazie alla collaborazione di “Ke Rafting” e del suo responsabile, Michele Gramaglia. In questi anni è stato sperimentato come il tratto del fiume tra Bastia e Farigliano sia particolarmente suggestivo da percorrere in gommone ma, allo stesso tempo, sono emerse problematiche che non si possono sottovalutare. Il rafting qui da noi – aggiunge Airaldi – si potrebbe praticare soltanto per un paio di mesi all’anno, in primavera, quando il Tanaro ha una certa portata d’acqua. Per molti mesi all’anno invece il fiume presenta una serie di tratti quasi in secca, dove bisognerebbe scendere dal gommone e proseguire a piedi. Ci sarebbe piaciuto far diventare il rafting un’attività continuativa in zona, ma la portata d’acqua troppo altalenante non lo permette».
Rafting sul Tanaro, tra la natura incontaminata di Farigliano
Sono tornati i gommoni di “Ke Rafting”. Difficile organizzare partenze anche da Bastia e Clavesana, la portata del fiume è troppo irregolare