Le lettere dei licenziamenti alla "Grancasa" di Ceva sono arrivate a destinazione fra giovedì e venerdì della settimana scorsa. Poche righe, nel classico gergo filo-sindacale, dal significato disarmante, per chi le ha ricevute: interruzione immediato del rapporto di lavoro, ovvero, “licenziato”.
Destinatari, sette dipendenti della “Grancasa” di San Bernardino di Ceva (cinque donne e due uomini, residenti a Ceva, Camerana, Priero e Sale Langhe), due di quelle di Cairo e di Carmagnola. Solo per un dipendente, della sede cebana, si è trattato di un “allontanamento volontario”. Per tutti scatta la “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI), una indennità mensile di disoccupazione, che verrà corrisposta per due anni, pari al 75% dell’importo dello stipendio, ma che, via via, scenderà percentualmente sino al 40-50%.
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