Nepo: il robot che spilla la birra è nato a Carrù. Lavora da poco all’aeroporto di Torino Caselle e serve la birra “Italian Alley”. “Nepo” (nome che si adatta benissimo al magico mondo Baladin) è un bell’esemplare tutto ingranaggi e software. Un robot insomma, che però di robot ha poco. Anzi per essere precisi è meglio chiamarlo cobot, un “collaborative robot”, una macchina che ha imparato talmente bene dall’uomo che è in grado di imitarlo pari pari.
Infatti Nepo fa “ciao” con la mano e riempie il bicchiere come farebbe qualsiasi barista in carne ed ossa. E non chiamatelo distributore automatico che sennò si offende. «È stato creato per spillare birra simulando però la gestualità dell’uomo».
NEPO, OPEN BALADIN COBOT MACHINE by EPF ELECTRONICS
🇮🇹 ️NEPO è un cobot (collaborative robot) creato per spillare birra simulando la gestualità dell'uomo. Un progetto innovativo per un distributore automatico di nuova generazione. Nato da un’idea di Franco Filippi di EPF che ha chiesto a Teo Musso di aiutarlo nello sviluppo del progetto fin dalle fasi iniziali. Fondamentale l’esperienza del gruppo Baladin in qualità di gestore di pub e di produttore. Lo sviluppo del prototipo del robot ha seguito la filosofia “Open Mind” con l’obiettivo di diventare uno strumento che possa servire la birra in quei luoghi o contesti non presidiati dal personale umano ed è diventato oggetto di due tesi del Politecnico di Torino. NEPO, vestito con le grafiche Baladin, sarà da oggi operativo per la sua start-up all’ Aeroporto di Torino-Caselle e servirà la nuova Italian Alley.🇬🇧 Nepo is a cobot (a collaborative robot) created to pour beer simulating human movements. It serves craft beer made by the Baladin farm brewery - straight from the earth to the glass. An innovative project for a new generation automatic dispenser.
Gepostet von Birra Baladin am Mittwoch, 10. Juli 2019
Nepo: il robot che spilla la birra è nato a Carrù
Teo Musso, colui che una ne fa e cento ne pensa, aveva già anticipato la sua prossima “diavoleria” un mesetto fa, davanti a Confartigianato, in occasione del premio per la fedeltà associativa a Carrù.
«L’artigiano non deve avere paura del progresso inevitabile e futuristico della tecnica. Anzi, il lavoro genuino e autentico assieme all’innovazione si sposa benissimo. Il progetto Nepo è proprio questo: un robot che serve la birra artigianale Baladin, “dalla terra al bicchiere”.

La parte umana è naturalmente inevitabile e imprescindibile, ma pensate fin dove si può arrivare se si va a “coprire” anche quei territori che, per forza di cose, non sono presidiati da personale in carne ed ossa. Possono essere, ad esempio, le aree ad alto transito, come stazioni o aeroporti, oppure orari particolari in cui rendere fruibile la birra. Lo strumento Nepo nasce proprio con quest’idea».
È il primo prototipo, ma ne nasceranno altri, per il settore fast food
Alla base c’è la fusione di due menti “100% local”. Già detto del Baladin, il famoso birrificio agricolo e pionieristico di Piozzo, l’altra anima è l’Epf Automation di Carrù che opera dal 1961 nel settore avanguardistico dell’innovazione meccanica.
All’inizio di tutto, l’amico Franco Filippi, titolare Epf, contatta Teo Musso e gli espone la sua idea. Una roba curiosa e talmente bizzarra che per forza di cose non si poteva non fare. Franco propone di applicare quelle che sono le ultime innovazioni tecnologiche della robotica (utilizzate di norma nel campo industriale) per qualcosa di assolutamente imprevedibile: la birra.
Teo interviene con tutto il malloppo della sua esperienza da mastro birraio doc (e perché no) spillatore provetto. Risorse fondamentali per poter indirizzare lo sviluppo dell’idea e comunicarla senza fraintendimenti. «Abbiamo costruito e testato il progetto completamente all’interno dello stabilimento di Carrù» ci spiega Gian Luca Dadone, project manager Epf. «Un sistema ad aria compressa comanda il robot, che si alimenta normalmente ad elettricità. È di ultima generazione e non è affatto pericoloso per l’uomo. Tant’è che, se viene toccato, si blocca all’istante.
Funziona per spillare la birra nel modo più artigianale possibile, togliendo la schiuma e tutto. Così il gusto viene molto più buono rispetto al normale distributore automatico. “Nepo” è il primo prototipo, contiamo di farne altri da immettere nel settore food con diversi partners sempre legati al circuito Baladin, che cura la parte commerciale e di marketing. Noi rappresentiamo invece l’altra anima, quella tecnica e innovativa». Così nasce il solido e muscoloso “Nepo”, divenuto in breve tempo già oggetto di studio (due tesi del Politecnico di Torino sono su di lui).
Lavora all'Aeroporto di Caselle

È attivo dal 10 luglio nell’area check-in dell’aeroporto di Torino Caselle. Solo per questo iniziale periodo di sperimentazione è presente un operatore, che preme il bottone e attiva il procedimento. Verrà affiancato da un’interfaccia web in modo che gli utenti possano conoscerlo ancora meglio, informandosi sulle caratteristiche del prodotto e fornendo il loro personale feedback per aiutare a migliorare ancora di più il progetto. A prima vista potrà sembrare anche un robottino, ma “Nepo” (made rigorosamente in Piozzo e Carrù) è già pronto a stupire il mondo. E poi naturalmente a offrirvi un buon boccale di birra.
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