Un insetto locale sfida la cimice asiatica. Un passo avanti importante nel contrasto alla cimice asiatica senza uso di sostanze chimiche. La mattina di giovedì 19 luglio, dopo anni di ricerca, si è aperta la fase finale del progetto HALY-End: per la prima volta in Piemonte è stato rilasciato, in un noccioleto a Cherasco, l’Anastatus bifasciatus, insetto individuato come antagonista naturale della cimice asiatica, allo scopo di verificarne l’azione di contrasto, già testata in laboratorio, anche in campo aperto. Questo risultato è frutto della ricerca promossa dalla Fondazione CRC, che da tre anni coinvolge il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università di Torino e Coldiretti Cuneo. Un progetto mirato ad individuare soluzioni concrete per contenere sul nostro territorio la proliferazione dell’insetto originario dell’Asia. Sono infatti incalcolabili i danni che la cimice asiatica ha causato da quando, nel 2013, ha fatto la sua comparsa nelle nostre campagne: nutrendosi di oltre 300 specie vegetali − dalla frutta in guscio all’uva, dall’ortofrutta ai cereali fino alle piante ornamentali − la cimice ha colonizzato molto velocemente l’intero territorio provinciale e regionale, causando perdite per le aziende agricole, variabili di anno in anno e a seconda delle zone, fino all’80% dei raccolti.
Insetto indigeno che depone le uova dentro le uova di cimice
L’Anastatus bifasciatus, che oggi viene introdotto in campo, è un insetto indigeno, già presente sul territorio italiano e pertanto utilizzabile sin da subito, a differenza di altri antagonisti esotici, come la “vespa samurai”, che non possono ancora essere rilasciati in pieno campo nel nostro Paese. Questo insetto si sviluppa a carico delle uova di altri insetti di interesse agrario e forestale, fra cui anche quelle della cimice asiatica. La femmina di Anastatus bifasciatus depone quindi il proprio uovo all’interno dell’uovo della cimice. Da questo uovo non emergerà poi un giovane della cimice, bensì un nuovo adulto dell’antagonista. Il rilascio in noccioleto dell’Anastatus bifasciatus, allevato in massa da una biofabbrica italiana, è finalizzato ad aumentarne la popolazione nelle nostre campagne e valutarne l’efficacia contro le infestazioni di cimice asiatica.
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Un insetto locale sfida la cimice asiatica