Omicidio volontario aggravato e non solo: le accuse al killer di Deborah. Domenico Massari, il 53enne che lo scorso 13 luglio ha ucciso a colpi d’arma da fuoco l’ex moglie Deborah Ballesio, è accusato di omicidio volontario aggravato, lesioni personali volontarie, ricettazione di pistola (rubata a Milano), porto e detenzione abusiva di arma, sequestro di persona (l’automobilista costretto ad accompagnare Massari al carcere di Sanremo) e porto abusivo di coltello.
In attesa dell'autopsia
Queste le contestazioni formalizzate la scorsa settimana dal Gip di Savona, Fiorenza Giorgi. L’uomo accusato anche del ferimento di una bambina di 3 anni e di due donne che erano presenti all’interno del locale dove si è consumata la tragedia. Nel frattempo, mentre le indagini proseguono e Massari si trova nel carcere di Valle Armea a Sanremo, si attende l’esito dell’autopsia eseguita dal dottor Canepa.
Chi è “Mimmo” Massari?
«Aveva precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. È un soggetto assolutamente deviante – ha spiegato Rosalba Garello, capo della Squadra Mobile di Savona – che nella sua vita non ha praticamente mai lavorato se non per un brevissimo periodo in un negozio di ortofrutta insieme al padre. Per anni si è dedicato al traffico di droga, soprattutto in Spagna. Sicuramente dietro questa vicenda c’è un aspetto fortemente passionale. Massari è stato morbosamente innamorato di Deborah, ma oltre ai risvolti sentimentali, ci sono quelli economici. L’uomo in passato aveva finanziato con i suoi risparmi, circa 300 mila euro, probabilmente frutto delle attività illecite, l’apertura da parte della donna del locale di lap dance ad Altare. E quando lei lo aveva lasciato, lui, sentendosi vittima di un’ingiustizia e defraudato dei suoi averi, aveva dato fuoco al locale e giurato vendetta».
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