Il Governo "giallo-verde" è alla fine. Ieri sera, dal palco di Pescara, il vicepremier Matteo Salvini ha aperto la crisi: «Non si può andare avanti a litigi: restituiamo la parola al popolo italiano». Facendo già capire che sarà lui il candidato premier: «Non ho paura d andare avanti da solo e a testa alta. Gli alleati me li sceglierò strada facendo». La sua nota: «Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori». E oggi, venerdì 9 agosto, la Lega ha presentato una mozione di sfiducia al Senato verso il premier Giuseppe Conte.
La reazione del leader del 5 Stelle, Di Maio: «La Lega ha preso in giro il Paese. Prima delle elezioni dovremmo almeno votare la riforma del taglio definitivo di 345 parlamentari. È una riforma epocale. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l'opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto». Ma l'appello cadrà quasi sicuramente nel vuoto: quella del taglio delle poltrone è una carta elettorale che Salvini non vuole lasciare ai 5 Stelle. Il suo obiettivo sembra chiaro: elezioni a ottobre, con un centrodestra guidato da lui, che potrebbe prendere da solo bottini fra il 45% e il 50%.
Cosa ne pensano i parlamentari locali? Li abbiamo contattati, uno a uno, chiedendo loro un commento sulla situazione attuale e sui possibili scenari futuri.
DADONE (5 STELLE): «COME MAI SALVINI, IMPROVVISAMENTE, RITIENE CHE NON CI SIA LA FIDUCIA? STILE SPREGIUDICATO»
Ci va giù durissima Fabiana Dadone, deputata 5 Stelle di Mondovì, ormai "ex alleata" del leader leghista: «Le affermazioni di Salvini rientrano nello stile spregiudicato della persona, ancora una volta nei modi e nei tempi soccombe il senso dello Stato». Su Facebook posta il video del premier Giuseppe Conte. «Condivido a pieno le parole del presidente Conte - ci dichiara –. Salvini ha aperto la crisi dando la colpa all'improduttività del Governo. Nulla di più falso. Questo Governo ha lavorato molto e parlato poco. È stato tutt'altro che un governo del NO ma un Governo che ha sbloccato molte opere (pensiamo all'Asti Cuneo, merito del Mit M5s, non centro della Lega). Affronteremo la questione in Parlamento e vedremo come la Lega motiverà le accuse vuote lanciate dalle spiagge». Quali scenari vede? «Le elezioni anticipate appaiono l'ipotesi più probabile, ma in questo periodo, con la legge di stabilità alle porte, gestire la crisi di Governo sarà complicato per il Presidente Mattarella costretto ad una celere ed affannosa ricerca della soluzione, qualunque essa sia. Ricordo che la fiducia questo Governo l'ha ottenuta appena 2 giorni fa sul decreto sicurezza bis tanto caro a Salvini che oggi, alle porte dell'approvazione definitiva della legge sul taglio del numero dei Parlamentari (primo argomento in calendario settembre), improvvisamente ritiene non ci siano più i presupposti per proseguire».
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TARICCO (PD): «HANNO FATTO FOLLIE COI SOLDI DEGLI ITALIANI E ORA SE NE VANNO SENZA PAGARE IL CONTO»
Toni amarissimi da Mino Taricco, senatore del PD di Sant'Albano: «Ormai è evidente a tutti che non siano nelle mani di una compagine politica: questo è un banco di giocatori d'azzardo». Lo scenario attuale, per Taricco, è preoccupante: «Stanno facendo tutto quello che gli viene in mente per massimizzare l'utilità elettorale, e poco importa se per farlo stanno letteralmente affondando il Paese. A questo punto è chiaro quale fosse la strategia: una politica economica folle, coi soldi degli italiani, sapendo benissimo che se ne sarebbero andati prima di pagare il conto. Il Governo ha alle porta una manovra finanziaria che avrebbe messo in chiaro che tutto quanto hanno promesso non era sostenibile. E cosa fanno? Scappano senza pagare. Il problema è che ora bisogna spettarsi di tutto. Questo scherzetto costerà carissimo al Paese: se andiamo a votare da qui a fine anno, a gennaio scatteranno sicuramente gli aumenti dell'iva». Una parte del PD vorrebbe provare una ccordo coi 5 Stelle per salvare il salvabile: che ne pensa? «A quale scopo? Se il presidente chiedesse la fiducia per una finanziaria sensata e per rimettere a posto la legge elettorae e poi andare a votare in primavera, potrebbe avere un senso. Ma non vedo molte altre possibilità».
GASTALDI E BERGESIO (LEGA): «SIAMO AL 100% CON SALVINI. NON SI VA AVANTI COI "NO" E CON LE LITI»
«Allineati al 100% con Salvini». I due cuneesi in Parlamento della Lega, Giorgio Bergesio (senatore, di Cervere) e Flavio Gastaldi (deputato, neo eletto sindaco di Genola), non rilasciano dichiarazioni ma si limitano a ribadire: «La pensiamo esattamente come il nostro vicepremier: non si può andare avanti con un Governo in cui la maggioranza è fatta di liti, di "no" e di sfiducia». E su Facebook, Gastaldi posta una foto di Salvini e scrive: «Momenti caldi per il Governo, ma tranquilli: io di lui mi fido». La Lega è appena entrata in campagna elettorale. Ma ovviamente di liste e nomi nessuno parla.
ENRICO COSTA (FORZA ITALIA): «LA MAGGIORANZA SI È DILANIATA. LE ELEZIONI L'UNICA STRADA, E LA COALIZIONE LA SCEGLIE SALVINI»
L'ex ministro e oggi deputato di Forza Italia, Enrico Costa, afferma: «Cosa c'è di nuovo? Questa "crisi" è cominciata mesi fa. È chiaro che siamo davantio a una maggioranza che si è dilaniata: continuavano a ripetere "andremo avanti 4 anni", e invece alla prova dei fatti ecco cosa è accaduto. I 5 Stelle hanno sollevato dubbi sul Decreto sicurezza, poi c'è stato il oto sul TAV. Sulle riforme per l'economia si è andati avanti col freno a mano tirato, su quelle della giustizia si tornava ai toni forcaioli. Gli elementi per rompere c'erano già prima, alla fine si è solamente aspettata la fase parlamentare per aprire la crisi, ma le premesse c'erano già e c'erano tutte. Dal giorno delle elezioni europee e del caso-Siri, il clima era cambiato. I toni dei 5 Stelle erano diventati quasi ostili». Che scenari vede? «Le elezioni, senza dubbio. Possiamo immaginarci un esecutivo temporaneo per la manovra di bilancio, ma poi non vedo altra strada. Con quale coalizione a destra? Sarà Salvini a deciderlo, si è già di fatto candidato premier».
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CHIARA GRIBAUDO (PD): «NON C'È SOLO L'ARROGANZA DI CHI NON SI ASSUME LA RESPONSABILITÀ: QUA È IN GIOCO ANCHE LA DEMOCRAZIA»
Per Chiara Gribaudo, deputata PD cuneese, il problema è serissimo: «Siamo davanti all'arroganza di chi fa cadere un Governo quando bisognerebbe approvare la legge di bilancio. E lo fa usando toni che ricordano periodi terribili». Lo scenario? «Non si era mai visto qualcuno spaccare il Governo e chiedere le elezioni a ottobre, quando bisognerebbe approvare la più importante manovra dell'anno. Oggi invece accade: perché? Perché c'è uno che se ne frega dei danni che sta facendo. Salvini esorta noi a "muovere il c..." per andare in Parlamento? Invece dov'era lui, quando noi volevamo venisse in aula a riferire sui rapporti fra Lega e Russia? Era in spiaggia a ballare al "Papeete"». Come affrontare la crisi? C'è chi ipotizza un'alleanza dell'ultim'ora per una maggioranza PD-5 Stelle: «Non la vedo praticabile. Se si deve andare a elezioni così sia, il PD è pronto. Ma l'ultima parola spetta al presidente della Repubblica: a lui ci rimettiamo, che tante volte ha difeso la Repubblica liberale e democratica. Un concetto che oggi è realmente a rischio, basta sentire le parole usate ieri da Salvini per rendersene conto: ha chiesto "pieni poteri" per governare, concetti che ricordano tempi orribili della nostra storia».