«In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico». È la frase chiave del film del 2013 “La Migliore Offerta” di Giuseppe Tornatore. La pronuncia per la prima volta Virgil Oldman, il critico d’arte protagonista della pellicola interpretato da Geoffrey Rush, e in qualche modo lo chiude, tornando beffardamente nella scena finale. In questo lavoro, uno dei più riusciti del cineasta siciliano, tra tanti altri temi si riflette pure sulla natura delle opere d’arte, sul valore artistico che può avere anche un falso, fatto con perizia, cura, attenzione, paradossale creatività.
Piemonte Documenteur Film Festival: la fantasia al potere
Lo stesso concetto che anima il curioso festival che da diversi anni propone l’Associazione culturale Cinelabio di Torino, una rassegna cinematografica, almeno nel continente, unica nel suo genere. Si tratta infatti di una gara tra documentari, tutti legati da una precisa caratteristica. Devono essere falsi. Il “Mockumentary”, infatti, è un documentario a tutti gli effetti, un racconto per immagini che segue esattamente le regole e le convenzioni documentaristiche: interviste, immagini di repertorio, voci fuori campo, animazioni, didascalie, riprese di ambienti e luoghi. Tutto per raccontare una storia, inventata di sana pianta. Insomma, si tratta, né più né meno, di un film di fiction che sceglie un linguaggio tradizionalmente associato alla cronaca, alla scienza, alla storiografia per raccontare una storia di fantasia. Il “Piemonte Documenteur Film Festival” è un gradito ritorno nel panorama della cultura piemontese: la 1ª edizione fu organizzata nel 2010 e proseguì a cadenza annuale fino al 2014. Da quest’anno il festival riprende, cambiando orizzonti e scenari. In questa 5ª edizione 2019 sono state coinvolte 4 troupe cinematografiche e 4 Comuni della Langa: Monforte d’Alba, Piozzo, Carrù, La Morra.
Proiezioni per il pubblico la sera del 7 settembre
L’obiettivo dell’organizzazione è ampliare nelle prossime edizioni il numero dei Comuni e delle troupe coinvolte. Ecco, in poche parole, come funziona il festival, che inizierà il 2 settembre. Per ogni troupe verrà sorteggiato un Comune e un territorio. Gli artisti avranno cinque giorni per realizzare un falso documentario di una quindicina di minuti, ambientato nel territorio assegnato. I film prodotti saranno proiettati la sera del 7 settembre a Monforte d’Alba, giornata in cui si alterneranno diverse iniziative dedicate al pubblico, dai laboratori per bambini alla presentazione di alcuni autori passando per un trekking fotografico. Si tratta di un format che unisce arte e il valore culturale alla promozione del territorio ed al turismo. Oltre naturalmente a una bella dose di divertimento per il pubblico. Il documentario migliore vincerà un premio di 3.000 euro, assegnato dalla giuria formata da Fabio Tagliavia e Sergio Troiano. Anche gli spettatori potranno votare il loro preferito, a cui andranno i proventi della lotteria indetta per l’occasione.
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