Articolo 31: ritorno a Mondovì
Ci sono dei concerti che in qualche modo segnano un periodo della nostra storia o della storia di un luogo. In un luogo di provincia come Mondovì si potrebbe dire che la storia della musica italiana non possa prescindere dagli Articolo31, quello stesso duo che 25 anni prima, intorno alla metà degli anni ‘90 portò per la prima volta in questo territorio quel nuovo genere hip-hop che si stava affacciando alla scena popolare del Paese, in uno storico live al Joy’s ancora vivo nella memoria di tanti che vi assistettero. Come hanno raccontato in un’intervista fiume in redazione i villanovesi de “La Loggia”, primo e principale esperimento rap del territorio cuneese – non era facilissimo, per chi arrivava dalla provincia, avvicinarsi a questo nuovo sound e ad un fenomeno assai complesso fatto di musica, così come di parole ritmate sparate a mitraglia, di segni su muri fatiscenti o post industriali abbandonati e di musica. Per chi si sentiva più vicino alle sonorità e smaniava dalla voglia di approfondire quel mondo, la scelta era quella di prendere la macchina (se nel gruppo c’era chi ne avesse la possibilità) e salire a Torino, una delle culle – attorno alla gradinata del Teatro Regio – della cultura hip-hop italiana. Tutti gli altri dovevano in qualche modo sperare che quella novità atterrasse in zone più vicine. Dal soffitto ribassato e dall’atmosfera pregna di odori forti e di fumo all’interno dei locali del Joy’s allo spazio più ampio e arieggiato del palco del WakeUp, dove si esibiranno sabato 14 settembre, di strada J-Ax e dj Jad ne hanno fatta. Per molti anni, prima dello scioglimento della band, gli Articolo31 sono stati un autentico punto di riferimento all’interno della cultura hip-hop. Capaci di declinare in tutto e per tutto l’idea della sottocultura che volevano rappresentare, a cominciare dal nome (la Section 31, del Broadcasting Authority Act del 1976, fu una legge che limitava fortemente la libertà di espressione in Irlanda), gli Articolo31 cominciarono partendo dal freestyle e dai campionamenti (di brani più noti e riportarti all’interno di nuove canzoni), e già nel 1994 avevano la “propria” crew: all’interno della Spaghetti Funk agivano non solo DJ ed MC, ma anche writers, accomunati da una fascinazione per stile, e contenuti, non solo verso il rap, ma per quella che era stata la base su cui la cultura hip-hop era nata, ossia il funk e che portò nel 1998 – un po’ come in questa occasione a Wake-Up con il writer Raptuz – a muoversi tutti insieme in un tour per tutta Italia. Oggi le strade dei due si sono separate, ma per i 25 anni di carriera J-Ax ha voluto regalarsi un ritorno alle origini presentando, dopo l’apertura lasciata ai Boomdabash, uno spettacolo che ripercorrerà con il fidato dj Jad la prima fase della sua carriera, da “Ohi Maria” a Funkytarro, passando per Domani, La Fidanzata, Domani Smetto o L’Italiano medio. Certo, che gli Articolo31 abbiano virato abbastanza presto verso il pop, per poi avviarsi definitivamente in quella direzione è fatto piuttosto noto, e non è sfuggito a una scena che li ha ben presto un po’ abbandonati. Tuttavia il loro ruolo fondamentale nella diffusione dell’hip hop in Italia è universalmente riconosciuto. In ogni disco, almeno fino a Domani Smetto, tra un singolone acchiappa ascolti e l’altro, J-Ax e dj Jad hanno sempre avuto cura di inserire almeno una traccia più genuinamente hip hop, quasi a ricordare a tutti che, comunque, loro vengono da quel tipo di mondo, e quando vogliono sanno ancora interpretarlo nella sua declinazione più pura. Quel mondo che noi proviamo a raccontare, in queste due pagine.
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