Una siringa abbandonata a terra, proprio sul “pezzo” di piazza fra il bar “Einaudi” e la scuola Materna. Di certo non un bello spettacolo, ma è quanto si è visto nella mattinata dello scorso venerdì 13 settembre, in pieno centro a Carrù. Dalla foto si può capire meglio di cosa tratta, grazie all’ausilio prezioso di un’esperta farmacista, la dottoressa Alessandra Manassero, a cui ci siamo rivolti per avere maggiori delucidazioni. La siringa sembra essere quella di un farmaco che si usa nella prevenzione delle tromboflebiti, dopo le operazioni chirurgiche. È probabile che sia fuoriuscita da un sacco dell’immondizia forato. Assomiglia molto alla siringa dell’insulina – per capirci quelle che usano i tossicodipendenti – ma, fortunatamente, non si tratta di quella. Una riflessione, doverosa a questo punto, va fatta sulle modalità di smaltimento di questo particolare tipo di rifiuti. Le farmacie, così come gli ospedali e gli ambulatori, devono trattarli come “rifiuti speciali”, con tutte le cure particolari del caso. I privati invece non hanno questo obbligo e possono buttarli nell’Rsu. Il buon senso (naturalmente) dovrebbe suggerire di rimettere il cappuccio sull’ago ed evitare il più possibile che esca o buchi il sacchetto. Tutto ciò, in questo caso, non è però accaduto, dato che la siringa era senza cappuccio.
Siringa trovata a terra a Carrù: probabilmente è per un farmaco preventivo
Ritrovamento in pieno centro, vicino alla Materna. Potrebbe essere accidentalmente fuoriuscita da un sacchetto dei rifiuti